Basket, per l'Edilnol una sola vittoria in sette partite. Atripaldi: «Possiamo fare meglio, ma non dimentichiamo da dove siamo partiti»

«Chi resta stupito di fronte ai nostri risultati forse dimentica le premesse con cui abbiamo messo in piedi questa stagione, le tante scommesse e i conseguenti rischi che abbiamo accettato di correre».
Marco Atripaldi, general manager di Edilnol Pallacanestro Biella, parla così dopo il 65-82 rimediato domenica scorsa a Casale contro la Junior Monferrato, quarta sconfitta consecutiva e sesta in sette partite per i rossoblu.
Non cerca scusanti Atripaldi: «Alcuni giocatori devono fare di più e avere una maggior determinazione» spiega il dirigente «ma abbiamo affrontato molte difficoltà: l'arrivo a singhiozzo dei ragazzi, i problemi fisici che hanno accusato alcuni di loro e la positività al Covid di cinque elementi del roster. Tutto questo ci ha impedito di allenarci con continuità e soprattutto al completo, aspetto fondamentale per la crescita di un gruppo giovane come il nostro».
Così, dopo nemmeno un terzo di stagione regolare, Biella è penultima con 4 punti di distacco dalla salvezza diretta e una sola vittoria all'attivo, davanti solo a Bergamo, che non ha ancora vinto ma ha due partite in meno di Laganà e compagni.
L'Edilnol sembra destinata a lottare per evitare la retrocessione passando dai play out, anche se nella pallacanestro nulla è scontato: «Non c'è niente di cui vergognarsi ad ammettere che questa è la nostra attuale dimensione» aggiunge Atripaldi. «Casale si è dimostrata una squadra più strutturata di noi, con un campione come Redivo in grado di risolvere gran parte dei problemi nei momenti di difficoltà. Lavoreremo per migliorarci, con la speranza di essere più competitivi e giocarci fino in fondo le nostre chance».
L'inizio del 2021 non concederà tregua ai rossoblu, che giocheranno 6 partite a gennaio (iniziando dalle trasferte di Piacenza e Mantova) e febbraio e 7 a marzo, con quattro turni infrasettimanali.
Cerchiolino rosso sulla doppia sfida contro Bergamo (il 10 marzo al Forum, una settimana dopo in trasferta), l'unica squadra sulla quale al momento Biella sembra poter fare corsa.

PIÙ CHIAREZZA IN SOCIETÀ
L'unione fa la forza. Così recita un vecchio proverbio, che mai come in questa stagione deve essere il punto di forza di Pallacanestro Biella. Se alle evidenti difficoltà tecniche e mentali della squadra però si sommano le incertezze societarie (il presidente Trada ha dichiarato ad alcuni giornali locali di non sapere se rimarrà in società dopo questa stagione), il rischio concreto è di imboccare una via senza uscita. Ritrovare la coesione e affrontare i problemi a porte chiuse e lontano dai riflettori è la base sulla quale cotruire una serenità che oggi sembra mancare.

SQUADRA IN DIFFICOLTÀ
Nelle ultime tre partite perse contro Orzinuovi, Trapani e Monferrato, l'Edilnol è sembrata una squadra in difficoltà, non solo dal punto di vista tecnico ma anche psicologico. La fiducia, si sa, molte volte permette a un gruppo di giocare oltre i propri limiti, proprio ciò che manca a Laganà e compagni per essere competitivi.

LE PARTITE DURANO 40 MINUTI
Basta un dato per spiegare il momento negativo dei rossoblu: nelle ultime tre partite Biella ha segnato 42 punti di media nel primo tempo, andando al riposo lungo avanti 45-41 contro Trapani, 41-38 a Casale e sotto 41-46 a Orzinuovi. Al rientro dagli spogliatoi però la luce si è completamente spenta, con appena 24 punti di media contro i 43 avversari, 11 palle perse a partita e un eloquente 3/30 da tre punti.
Dopo 7 match Biella ha l'ultimo attacco del girone verde con 67 punti segnati, è ultima per valutazione (64,7), assist (10,6) e tiro da tre punti (appena il 19% con 27/140) ed è la squadra che perde più palloni (17,6 a uscita).
La mancanza di un leader in campo è evidente, con i problemi di condizione di Laganà (11,7 punti ma 1/16 da tre, appena 1,7 assist e 3,8 palle perse) e l'apatia di Wojciechowski (11 punti e 7,6 rimbalzi di media ma una totale mancanza di determinazione nei momenti chiave).
Non possono bastare gli alterni ma comunque positivi Hawkins (15,1 punti e 6,3 rimbalzi in 29 minuti) e Pollone (6,6 punti e 6,7 rimbalzi in 28 minuti), né il contributo dei giovani (bene Bertetti, Berdini e Moretti), con Lugic che sta faticando ad adattare il proprio gioco al doppio salto di categoria e Barbante che dopo i problemi a una caviglia non sembra più lo stesso (2,4 punti e 1,2 rimbalzi di media in 5 partite).
Un cambio di passo e di mentalità è indispensabile per essere quantomeno in grado di giocarsi le partite per 40 minuti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA