29 ottobre, Giornata mondiale dell’Ictus: in ospedale una giornata gratuita di informazione e screening sul diabete












In occasione della Giornata mondiale dell’Ictus, che ricorre il 29 ottobre, A.L.I.Ce. Biella (Associazione per la lotta all’Ictus Cerebrale) con il patrocinio dell’AslBi, propone due iniziative di sensibilizzazione e conoscenza sull’argomento rivolte alla cittadinanza. Si tratta di una problematica che nel Biellese colpisce circa 350-400 persone all’anno, di cui 8 casi su 10 potrebbero essere evitati con un’adeguata prevenzione. L’ictus rappresenta in Italia la prima causa di disabilità e la terza causa di mortalità.



Per sottolineare l’importanza di questa ricorrenza sul territorio in un’ottica di consapevolezza, in Ospedale è in corso la mostra fotografica “Le risorse che non sappiamo di avere”, che sarà seguita da “Dolce qb”, in collaborazione con il Servizio di Dietologia e di Endocrinologia e Diabetologia dell’Azienda Sanitaria, per un momento di informazione e prevenzione su uno dei principali fattori di rischio correlati all’ictus: il diabete.


-          Giornata di informazione e screening “Dolce qb”

Quest’anno il diabete è stato il focus su cui A.L.I.Ce. Italia ha puntato i riflettori. Da qui l’idea di proporre anche sul territorio Biellese, giovedì 27 ottobre dalle ore 8,30 alle 13,30 nello spazio retrostante la Sala Convegni dell’Ospedale, una giornata gratuita di informazione e screening dedicata alla cittadinanza su questo importante fattore di rischio correlato all’insorgenza di ictus.

I volontari di A.L.I.Ce. Biella, con il contributo di Medici, Infermieri e Dietisti dei Servizi di Dietologia e di Diabetologia e Endocrinologia dell’ASLBI, proporranno ai partecipanti un questionario per valutare il rischio di insorgenza del diabete, verranno misurati parametri di base quali altezza, peso, glicemia e pressione arteriosa e seguirà un counseling personalizzato con l’esperto per eventuali indicazioni.

I consulti gratuiti e senza impegnativa sono rivolti a tutta la cittadinanza, su prenotazione online da effettuare dal 13 al 23 ottobre tramite Eventbrite cercando l’evento “Dolce qb”, fino a esaurimento posti nelle fasce orarie proposte.

Nel corso dell’evento con la collaborazione del Servizio Cucina Ospedaliero sarà offerto ai partecipanti uno snack salutare preparato con prodotti a chilometri zero e una tisana calda e/o fredda a basso contenuto glicemico.



In occasione dell’appuntamento i volontari di A.L.I.Ce. Biella forniranno informazioni sulle attività svolte. Con la stessa finalità sarà ospite A.IT.A. Piemonte (Associazioni Italiana Afasici), anche in merito ai disturbi comunicativi complessi che molto spesso possono esitare dopo l’ictus.


-          Mostra fotografica “Le risorse che non sappiamo di avere”

Fino al 4 novembre nell’atrio dell’Ospedale di Biella sarà aperta la mostra fotografica “Le risorse che non sappiamo di avere”, con protagonisti i soci di A.L.I.Ce. Biella, patrocinata dall’ASLBI sempre allo scopo di sensibilizzare la cittadinanza sul tema dell’ictus e sull’attività dell’Associazione. L’esposizione è composta da una quarantina di scatti che ritraggono momenti di vita associativa, realizzati da



Francesco De Vigiliis, socio e appassionato esperto di fotografia.


Perché una mostra fotografica?

I responsabili di A.L.I.Ce. Biella spiegano la scelta dell’allestimento: «La fotografia è il ritratto di un preciso istante che si sceglie di immortalare, ampliato poi da attimi spontanei, capaci di cogliere le nostre emozioni. Immenso è il suo potere in quanto, una foto, riesce a fermare il tempo e ha la capacità di far rivivere anno dopo anno lo stesso ricordo. Per questo, amiamo associare la fotografia a un’emozione senza tempo. Ciascuna fotografia è l’insieme di sensazioni, ricordi, emozioni, pensieri, considerazioni e tanto altro ancora: ogni foto può raccontare una storia, una sensazione, un sentimento ed è proprio questo che la rende così importante. La fotografia è un fantastico mezzo per narrare, informare ed educare: attraverso le foto è possibile informare le persone di una certa situazione e, allo stesso tempo, possono essere utili per educare».

«Influenzare le persone: con una foto si possono trasmettere emozioni differenti a più persone – proseguono dall’Associazione – L’essere umano ha da sempre avuto un innato bisogno di comunicare e ciò avviene ancora prima dell’uso della parola attraverso la realizzazione di immagini. Le più recenti ricerche affermano che la fotografia, come l’arte in una accezione più ampia, per gli individui non abbia solo una dimensione ricreativa e di intrattenimento, ma sia anche dotata di una funzione curativa. Sia la produzione che la fruizione dell’arte possono avere notevoli effetti emotivi e psicologici per gli individui, tra cui crescita cognitiva, riduzione di ansia e stress, rafforzamento dell’autostima e aumento delle capacità di comunicazione interpersonale».
«Informare è educare, eseguire screening è prevenire, mostrare fotografie è uno strumento per dare visibilità alle attività svolte dalla nostra Associazione, con l’intento di sensibilizzare chi ne fruisce su un tema, l’ictus, che ha un impatto sociale rilevante, rappresentando la prima causa di disabilità nel nostro Paese – afferma Cristina Durante, vicepresidente A.L.I.Ce. Biella e Medico Fisiatra della Struttura Complessa di Medicina Riabilitativa dell’AslBi – Non ultimo l’intento è di stimolare alla collaborazione, al sostegno e magari ad una partecipazione attiva la popolazione biellese».

Raffaele Guadagno, presidente A.L.I.Ce. Biella, commenta: «È un immenso piacere offrire un piccolo contributo con questi appuntamenti, nella speranza che possano stimolare l’interesse della cittadinanza. In una società moderna e cooperativa c’è bisogno che tutti facciano la loro parte perché insieme e uniti si possono superare gli ostacoli che la vita, talvolta, ci mette di fronte. Noi ci siamo, aspettiamo voi».

Il ruolo di A.L.I.Ce. Biella

A.L.I.Ce. Biella, oltre a svolgere attività di sensibilizzazione e informazione sui fattori di rischio correlati all’ictus, si prefigge di promuovere e organizzare attività per il mantenimento delle abilità cognitive e motorie residue e di facilitare momenti di socializzazione e inclusione per i soggetti colpiti e i loro caregiver. La disabilità residua può infatti modificare il grado di autonomia della persona colpita, l’immagine percepita del sé, traducendosi in una situazione di isolamento, solitudine o depressione, che travolge non solo il soggetto ma anche chi lo accompagna nel percorso di cura e di vita.











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