A Capo Verde serve sostegno per i giovani frati cappuccini

Otto confratelli sono in Italia per completare gli studi. Nelle isole sono in tutto quaranta: tra le loro attività quella di stare accanto ai poveri

Nel cammino che ci accompagna alla Pasqua prosegue la presentazione dei progetti solidali che il Centro Missionario Diocesano diretto da padre Roberto Melis propone di sostenere. Si tratta della Quaresima di fraternità, un invito a essere generosi nei confronti delle persone che vivono in condizioni di indigenza. Si parla di zone del mondo che richiamano la nostra coscienza a condividere una piccola parte della nostra fortuna. Di seguito la testimonianza da Capo Verde.

Pace e bene amici di Biella!

Sono Fra Flavio e oggi vi parlerò dell’importanza del sostegno alla formazione dei giovani frati capoverdiani in Italia.

I frati cappuccini del Piemonte operano nell’arcipelago delle Isole di Capo Verde dal 1947: tra le loro attività, quella di stare vicino alla gente povera ed umile impegnandosi ad essere presenti e a dare risposte concrete ai bisogni della popolazione capoverdiana. Oggi i frati cappuccini a Capo Verde sono circa una quarantina, di cui 35 capoverdiani e 3italiani. Ai frati sono affidate 6 stazioni missionarie di cui 4 parrocchie e 2 conventi, sparse nelle isole che costituiscono l’Arcipelago. Dobbiamo ringraziare Dio perché alcuni giovani che si sentono chiamati dallo Spirito Santo maturano la loro vocazione seguendo le orme di Francesco d’Assisi per “passare dal Vangelo alla Vita e dalla Vita al Vangelo”. La formazione iniziale (accoglienza, postulato e Noviziato) dei candidati a diventare frati cappuccini si fa a Capo Verde. Dopo la professione dei consigli evangelici (prima professione) vengono in Italia per fare la formazione filosofica e teologica. In questo momento abbiamo 8 frati capoverdiani studenti in Italia: Gilson Borges, Gilson Garcia e Maruilson Miguel a studiare filosofia e Celso, William, Michael, Antonilton e Leandro a studiare teologia. La scelta di fare la formazione in Italia è nata sia per essere vicini alla nostra provincia madre in Piemonte sia per ampliare gli orizzonti nella conoscenza della vita francescana e della cultura italiana. È da più di 15 anni, infatti, che c’è la tradizione che i frati vengono a studiare in Italia. La nostra integrazione è stata positiva, nonostante le difficoltà iniziali con la lingua italiana. Per questo motivo, i nostri ragazzi arrivano sempre sei mesi - un anno prima in Italia per imparare la lingua e poi iniziano il loro percorso scolastico. In Italia vengono per studiare, ma sono sempre molto aperti e disponibili ad aiutare nella pastorale del convento, con la liturgia nelle parrocchie, con il catechismo, con gli scout e nei gruppi giovanili, facendo inoltre servizio con i poveri nella mensa, con i disabili, in ospedale, nei campeggi durante l’estate e anche nell’infermeria dei frati. Durante il loro percorso di formazione, c’è un periodo in cui non studiano e vanno in un convento della provincia per vivere 5 o 6 mesi insieme ai frati per maturare la loro scelta di vita fraterna. Dopo aver concluso la formazione, l’idea è sempre quella di rientrare a Capo Verde e di dare una mano nella provincia dei frati cappuccini di Capo Verde. Una buona formazione umana, religiosa e spirituale è un dono per la missione e l’azione pastorale a Capo Verde e a São Tomé-Principe. È il futuro della Chiesa missionaria! Aiutando un giovane frate a studiare avrà la possibilità di essere di maggiore aiuto per il suo popolo nella crescita spirituale e materiale. Siamo contenti del modo in cui siamo stati accolti, qui in Italia, ci sentiamo davvero come a casa nostra.

Un saluto fraterno!

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