A Milano Unica vince la qualità. L'intervista a Alessandro Barberis Canonico

Con 562 espositori, (117 in più rispetto alla stessa stagione 2022 pari a una crescita del 26 per cento) la 37esima edizione di Milano Unica è pronta a decollare martedì con uno spirito positivo. “Certo ci sono fattori a favore, come per esempio il dollaro che continua ad avere un rapporto con l’euro interessante per poter esportare. I costi in discesa dell’energia, che però non sono certo tornati ai valori pre-guerra e restano ancora due volte e mezza più alti del 2021  sono meno onerosi mentre le  materie prime  sono stabili” spiega il presidente del salone italiano dedicato al Tessile Abbigliamento e accessori moda, Alessandro Barberis Canonico.
Dall’altro lato della medaglia c’è invece l’inflazione, che porterà un aumento salari  ma mai pari alla crescita media del 7 per cento registrata in questi primi mesi dell’anno;  il sempre difficoltoso reperimento di manodopera qualificata e non in ultimo il costo del denaro che rappresentano un ostacolo alla crescita delle imprese e dei fatturati.
«Malgrado questo la propensione agli investimenti non sembra essersi fermata» prosegue Barberis Canonico. «Itma ha confermato un alto interesse sulle novità e una predisposizione degli imprenditori a rinnovare il loro parco macchine anche se i tempi di consegna sono decisamente dilatati».
Forti di una netta ripresa che dal 2022 si è protratta anche nella prima parte dell’anno, ora il comparto guarda avanti.
«Noi siamo legati al mercato di fascia alta e le prospettive sono ancora buone. Si avverte un rallentamento perché se da una parte Nord Europa, Stati Uniti, Giappone e Corea sono   molo attivi dall’altra la Cina non ha avuto l’accelerazione all’uscita della pandemia che ci aspettavamo. E’ chiaro che l’anno scorso c’era da recuperare tutto ciò che la pandemia aveva congelato: gli eventi, i matrimoni, ma anche la quotidianità. I magazzini erano scarichi e dovevano essere riforniti. Ora ci siamo stabilizzati sui veri fabbisogni e quindi un rallentamento era prevedibile. La cerimonia resta però uno dei driver principali del nostro settore grazie anche a un ritorno al classico. Certo ci preoccupa la possibilità di una frenata mondiale per l’inflazione che è al galoppo. Se questo accadrà anche il tessile non potrà evitare la crisi».
MilanoUnica, eccezionalmente per questa edizione, cambierà collocazione nei padiglione di Rho a causa di una ristrutturazione in corso. Le collezioni autunno-inverno 24-25 saranno presentate al piano inferiore del centro fieristico. «L’alta partecipazione di espositori, oltre alla stagione forte del salone, si può imputare anche al cambio di passo che abbiamo avviato ospitando  la produzione femminile. Sta passando questo concetto e stiamo raccogliendo i primi frutti. Sotto questo aspetto vogliamo crescere, siamo pronti ad accogliere nuovi espositori di qualità e altrettanti visitatori».
L’expo, legato a doppio filo al lusso e all’alto di gamma, parte in positivo: «Stiamo tutt’ora andando bene ed essendo noi legati a una clientela sofisticata, le aspettative sono importanti. Sulla parte “premium” invece ci attendiamo un rallentamento». Certamente ciò che si vedrà negli stand saranno tessuti innovativi, ad alto contenuto di ricerca e di materiali pregiati. «Noi promuoviamo la longevità di prodotto, gli abiti realizzati con i nostri tessuti vanno oltre la stagione, sono concepiti per  durare almeno una decina di anni, sono riparabili e adattabili a un cambio di taglia. E’ la nostra risposta al Fast fashion, un problema mondiale che ha dimensioni enormi e al quale anche l’Ue sta cercando di porre rimedio».
Insieme alla sostenibilità, la Formazione rimane in cima ai pensieri degli imprenditori: durante i tre giorni, mercoledì, sarà ospitata una tavola rotonda di  Confindustria educational, con il presidente Paolo Bastianello che spiegherà cosa si sta facendo per favorire la crescita dei nuovi tecnici del T/A.
«Continuiamo a promuovere le start up in un’area dedicata, ospitiamo Filo, con il quale si è ormai creato un legame importante. Insieme all’area tendenze offriamo infatti un panorama completo della filiera e della direzione in cui il mercato dell’abbigliamento sta andando. Non a caso abbiamo scelto il concetto di Community. Il principio di MilanoUnica è quello di fare rete. Basti pensare al fatto che se gli espositori presenti in fiera sono 562 dietro di loro ci sono almeno 4 fornitori diversi o comuni per ognuno, che supportano il sistema dal fassonista all’artigiano conto terzi, alla tintoria. E tutti condividiamo  gli stessi concetti; la difesa del Made in Italy e della qualità».

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