Addio a Gianna Favero, la Malascia del carnevale

Aveva 84 anni la storica interprete della maschera simbolo del paese. Originaria del Veneto, era rimasta vedova nel 2006 del suo “Malasc”

Lutto nella comunità viglianese per la morte avvenuta il 1° gennaio scorso, all’età di 84 anni, di Gianna Favero, anima del carnevale in paese per una trentina d’anni. Era molto conosciuta per aver indossato i panni della Malascia, la maschera del carnevale, insieme al marito Iginio Talon, a sua volta il Malasc, scomparso nel 2006 a 74 anni.

Nata il 29 aprile del 1939 a Cison di Valmarino, in provincia di Treviso, Gianna Favero è stata la protagonista dello storico carnevale di Vigliano fin dal 1981, anno in cui ha iniziato a ricoprire il ruolo simbolo di una delle feste più apprezzate del Biellese, forte di una sfilata ricca di presenze e gruppi che si svolgeva ogni anno in paese.

Sopito per alcuni anni, il carnevale tornò alla fine degli anni Settanta grazie ad un gruppo di amici che, insieme, diedero vita al circolo Santa Lucia. Dai coniugi Maddalena e Ugo Crosa a Grazia e Vietto Minetto, fino ai coniugi Talon che nel 2007 passarono il testimone a Giuseppe ed Ornella Ghione. Una tradizione di maschere lunga anni fatta di serate dedicate alla costruzione dei carri in rappresentanza di ogni rione, ai costumi e alla preparazione dei programmi, dalla consegna delle chiavi del paese per mano dei vari sindaci che si sono succeduti fino al famoso “veglionissimo”: maschere, colori e fantasia che, purtroppo, sono scomparsi nel tempo lasciando soltanto tanti bei ricordi del passato. Gianna Favero ha vissuto da grande interprete, insieme al marito, tante sfilate e appuntamenti anche in seno alla Pro loco in cui, per quasi trent’anni, ha contribuito con il suo sorriso e la sua disponibilità a partecipare a raccolte fondi, eventi e al mercatino dell’antiquariato.

Una storia, quella delle maschere viglianesi, dimenticata fin troppo presto: si racconta che il Malasc fosse un ricco possidente terriero che si occupava anche di commercio di bestiame. Perciò ogni lunedì presenziava ai mercati più frequentati dove poteva coltivare amicizie e raccogliere le più importanti notizie su quanto accadeva nel mondo. Notizie che al suo ritorno a Vigliano riferiva a tutti i cittadini. Casalinga e benestante, la Malascia non perdeva il suo tempo e, nell’attesa che il marito tornasse dai mercati, se la spassava con il Pinòt del paese. Con ironia e umorismo, i coniugi Tolon hanno saputo ben rappresentare la voglia di divertimento di intere generazioni, anche grazie ad una satira politica dai toni pungenti ma mai volgari.

Gianna Favero, vedova Talon, ha lasciato i figli Valter con Gabriella, Caterina, Cristiana con Enrico, i nipoti Ludovico, Elia, Gioele che tanto amava, parenti e amici tutti. I funerali hanno avuto luogo giovedì scorso nella chiesa parrocchiale dell’Assunta.

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