Alpini, così un’aiuola diventa un accampamento

A Biella in via Carso si è formata una piccola comunità di penne nere tra camper, tavolate e scorte di cibo e vino

«Mamma, possiamo tornare anche domani?» chiede una bambina alzandosi dalla panca dell’accampamento di via Carso, all’angolo del supermercato Aldi. È arrivata con il fratello, per conoscere da vicino la piccola comunità di Alpini che ha preso possesso di un rettangolo di verde: camper e teloni, tubi da impalcature ed erba sintetica a fare da tappetino. «Non ci organizziamo mai, ma alla fine ci troviamo quasi sempre» racconta uno di loro, arrivato da Rovereto. Nella comunità prevale l’accento del nord-est, ma sembra destinata ad allargarsi con il passare delle ore, almeno fino a quando nello spazio di verde c’è posto.

«Abbiamo portato tutto da casa» spiega un altro Alpino di Rovereto: «la carne, le griglie, le cose da bere». Al riparo delle tende ci sono, in effetti, una botte e una damigiana. E c’è l’offerta di un bicchiere per chi passa di lì. «Stiamo qui fino a lunedì, anche fino a martedì se dovesse piovere» aggiunge un altro ospite. In fondo ci sono state occasioni in cui non c’era così tanta comodità: «A Verona» racconta l’Alpino dall’aria più esperta con le sue oltre quaranta Adunate sulle spalle «ho steso il sacco a pelo in mezzo a una rotonda. Mi sono svegliato con le auto che sfrecciavano a destra e a sinistra. Mi sono alzato, mi sono lavato i denti alla fontanella e sono tornato a fare festa».

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