Alpino anziano si perde all’Adunata, ritrova il suo gruppo grazie ai carabinieri

Un 86enne di Rieti si era smarrito e non ricordava nulla: i militari hanno chiamato il comandante della stazione del suo paese per scoprire che anche lui era a Biella e lo stava già cercando

Si era smarrito durante l’Adunata. Bagnato per la pioggia, infreddolito, non sapeva dove si trovasse e non aveva con sè il cellulare. Ma grazie ai carabinieri un alpino di 86 anni è stato riaccompagnato dai suoi commilitoni. Il fatto è successo sabato sera, protagonista un anziano alpino di un paese in provincia di Rieti. Quando i carabinieri della polizia militare lo hanno visto, lo hanno fatto subito salire sul proprio mezzo perché potesse riposare e scaldarsi e si sono poi attivati per riportare l’uomo dal suo gruppo. L’unica cosa che l’alpino ricordava però è che fosse di un paesino vicino a Rieti. I carabinieri hanno telefonato al comandante della stazione dei carabinieri del Comune in questione, scoprendo che si trovava in realtà proprio a Biella per l’Adunata ed era in compagnia del gruppo degli alpini: tutti stavano disperatamente cercando il loro “vecio” disperso. I carabinieri hanno così riaccompagnato Antonino dai suoi amici.

L’episodio testimonia come i carabinieri, nei giorni dell’Adunata, non abbiano solo garantito controlli efficaci, ma si siano anche spesi per tutelare le persone più fragili. Un altro episodio curioso era cominciata a gennaio, quando una pattuglia della stazione dei carabinieri di Mottalciata, durante un normale servizio, aveva notato e avvicinato tre persone che indossavano il berretto da alpino, apprendendo che fossero del gruppo alpini di Maserà, in provincia di Padova, in “avanscoperta” per cercare una sistemazione per l’Adunata. I militari li hanno messi in contatto con il capogruppo di Castelletto Cervo, che li ha poi effettivamente ospitati negli scorsi giorni. Il 10 maggio, nel corso della cerimonia di benvenuto a Castelletto Cervo, i due capigruppo degli alpini, alla presenza del sindaco Omar Giletti e di quelli dei paesi limitrofi, hanno ringraziato i carabinieri per l’aiuto ricevuto.

Le attività di sicurezza:
numeri e interventi

Per il resto, i carabinieri hanno garantito con puntualità ed efficacia ordine e sicurezza in tutto il territorio. L’attività è iniziata mesi fa con la partecipazione ai comitati per l’odine e la sicurezza pubblica in Prefettura e ai tavoli tecnici in Questura, con la quale c’è stato un contatto fittissimo e una perfetta collaborazione per predisporre prima, e coordinare poi, tutti i servizi sul campo, nonché gestire le richieste di intervento giunte tramite le chiamate al numero unico di emergenza 112 o raccolte direttamente dal personale impiegato sul campo.

Nei giorni dell’evento l’impiego quotidiano è stato notevolissimo e ha incluso, oltre ai servizi specifici legati all’evento disposti con ordinanza dalla Questura, il normale controllo del territorio in tutta la provincia, mantenuto e garantito dalle 17 stazioni carabinieri e dai radiomobili delle compagnie di Biella e di Cossato. Il comando provinciale ha poi ricevuto e coordinato, affiancando dove necessario il proprio personale, impiegando i militari di rinforzo inviati da altri reparti, del gruppo dei carabinieri forestale di Biella, dei comandi provinciali di Torino, Alessandria, Novara, Verbania e Vercelli, del 1° e 3° reggimento carabinieri “Piemonte” e “Lombardia”. Impiegate anche squadre di intervento operativo (Sio) per il controllo del territorio e squadre operative di Supporto (Sos), specializzate per l’anti-terrorismo. Erano poi presenti militari dei reparti di polizia militare del comando truppe alpine e della Brigata Taurinense, che hanno garantito i servizi di competenza di scorta ai reparti militari e alla Bandiera di Guerra e di vigilanza alla Cittadella Alpina, in collegamento con il comando provinciale di Biella.

I servizi connessi all’evento sono stati complessivamente 135 e hanno visto impegnati fino a 160 militari al giorno. Sono state garantite pattuglie appiedate, sia in uniforme sia in abiti civili, all’interno dell’area pedonale alpina, dove, in Piazza Martiri della Libertà, è stata collocata per 24 ore una stazione mobile quale punto di riferimento per la popolazione. La stazione dei carabinieri di Biella ha distaccato il proprio personale nell’ufficio ricezione denunce interforze attivato nel Comune di Biella e gestito a turno con la Questura. Nell’area circostante, nella zona penale e in tutta la provincia sono state svolte pattuglie in auto, rinforzate dalle Sio, che hanno permesso di identificare 376 persone e controllare 237 veicoli, mentre i carabinieri forestali hanno garantito il presidio di tutte le aree di interesse ambientale e naturalistico, come la conca di Oropa, il parco della Burcina, la Panoramica Zegna e la Baraggia.

In occasione degli specifici eventi, e in particolare della sfilata di domenica, sono stati impiegati militari in ordine pubblico e le Sos, mentre nella sala crisi istituita in Questura era sempre presente del personale della centrale operativa dei carabinieri di Biella, mentre al Ccs, istituito in Prefettura, era presente personale dell’ufficio comando del comando provinciale. Un impegno particolarmente delicato e gravoso è stato quello legato ai servizi di viabilità e scorta per le numerose personalità presenti, tutte affidate all’Arma, per le quali sono state necessari, nella sola mattina di domenica, ben sette autoradio, impiegando militari di Biella che conoscono bene il territorio, più altri di rinforzo, nonché numeroso personale in abiti civili. Tale sforzo, condiviso con le altre forze di polizia nazionali e locali, ha permesso di far sì che l’Adunata si svolgesse in un bellissimo clima di festa.

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