Biella, caro bollette: luci basse e due gradi in meno. Corradino: «Mettiamoci due maglie anziché una...»
Anche il Comune di Biella, come la maggior parte dei Comuni italiani, è alle prese con i conti che non tornano e con i possibili tagli. Le bollette preoccupano tutti, a partire dal sindaco Claudio Corradino e dall’assessore al Bilancio Silvio Tosi. «I numeri sono numeri e non mentono» spiega Tosi. «Nei primi sei mesi di quest’anno abbiamo speso per riscaldare gli edifici comunali un milione e 480mila euro a fronte dei 670mila euro spesi nell’analogo periodo del 2021. Praticamente abbiamo già esaurito i fondi messi a disposizione nel bilancio di quest’anno». Un anno difficile dunque, che viene dopo il periodo del Covid. «Un periodo dove il Comune si era già fatto carico di un super costo per garantire il servizio mensa nelle scuole pari a 600mila euro» aggiunge il sindaco. Nelle misure che l’amministrazione comunale sta valutando vi sono ovviamente i risparmi.
«Se ne discute ormai da tempo all’interno dell’Anci, negli incontri tra sindaci» afferma Corradino. E una strada ormai pare certa: ci sarà presto meno illuminazione in città.
«Stiamo valutando dopo la mezzanotte e sino all’alba di abbassare l’intensità delle luci del 40 per cento. Questo è possibile fare negli impianti nuovi. Per quelli vecchi una soluzione può essere quella di spegnere una lampadina ogni due. È certo che le luci vanno abbassate, ma contemporanea- mente dobbiamo anche garantire la sicurezza. Per questo non si può andare oltre un certo livello di risparmio sulla luce lungo le strade».
Tra i tagli potrebbero cadere anche gli addobbi natalizi. «Anche qui cercheremo di risparmiare» afferma Corradino. «Certo non penso ad un Natale al buio perché le luci danno un po’ di gioia, ma certamente saremo più parchi degli anni scorsi».
Infine la questione riscaldamento: uno dei nodi più importanti. «Abbasseremo sicuramente di un grado la temperatura in tutti gli edifici pubblici, scuole comprese. Ma stiamo valutando di abbassare di due gradi, scendere a 18. Credo che saranno costrette a farlo anche molte famiglie. Mettiamoci due maglie anziché una...».
L’amministrazione comunale sta poi vagliando se e quali edifici chiudere durante l’inverno per evitare di riscaldare e illuminare. «Dovremo fare delle scelte» aggiungono Tosi e Corradino. «Le scuole sono una priorità. Gli aumenti indiscriminati delle bollette ricadono sul titolo primo del bilancio, da dove si prendono i soldi per le manutenzioni, per dare contributi alle associazioni... Come Comuni stiamo cercando di sensibilizzare al massimo il Governo centrale perché intervenga per calmierare i costi. Non possiamo nascondere che Biella è uno dei 7500 Comuni italiani che non chiude il conto consuntivo se non arriva un aiuto dallo Stato. Servono almeno un milione e mezzo di euro...». Sempre sulla questione riscaldamento, anzi teleriscaldamento, l’assessore Tosi è in attesa di un incontro con Engie, la società che gestisce il calore cittadino al quale sono ormai “attaccati” moltissimi edifici comunali.
«Ciò che non ci fa dormire sonni tranquilli» conclude Tosi «oltre ai costi improponibili è l’incertezza per il futuro. Dobbiamo capire come intende muoversi la società che gestisce il teleriscaldamento. Le prossime settimane in questo senso saranno decisive».
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