Biella, da Fossa arrivano cinque alpini per consegnare la pietra di memoria





L’area monumentale “Nuraghe Chervu” continua ad arricchirsi

Una delegazione di cinque alpini è arrivata da Fossa, piccolo comune di 700 abitanti nella provincia dell’Aquila, in Abruzzo, per portare in città una nuova pietra da destinare alla realizzazione del selciato della memoria. Il progetto, sostenuto dal Comune di Biella (per l'occasione erano presenti il sindaco, il vicesindaco e l'assessore al Turismo), con la preziosa collaborazione della Prefettura di Biella e promosso dal Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” si pone l’obiettivo di completare, con una pavimentazione lapidea composta da pietre di riuso provenienti da diversi comuni italiani, l’area monumentale “Nuraghe Chervu”.
“Abbiamo percorso più di 720 km – racconta una delle penne nere abruzzesi – per portare il nostro contributo. Al nostro sindaco Fabrizio Boccabella questo progetto è subito piaciuto e siamo contenti di essere venuti a Biella per onorare la Brigata “Sassari” e tutti i Caduti della Prima Guerra Mondiale. Ora raggiungeremo Rimini per partecipare all’Adunata Nazionale”.
«Questa pietra parla della loro identità – spiega il presidente del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” Battista Saiu -. Si tratta di una pietra che racconta la storia di questo piccolo centro, colpito fortemente dal terremoto del 2009 e che risponde perfettamente alle caratteristiche del monumento che sta prendendo forma, che nasce dalla base, dove le diversità che formano il nostro Paese sono una ricchezza. Formeremo un mosaico unico che racconterà l’Italia intera».
Consegnandola di persona, con gli oltre 700 chilometri percorsi, gli alpini di Fossa balzano in testa alla speciale classifica di chi è giunto in città da più lontano. Oltre al nome del piccolo comune spicca il 24, ovvero il numero dei soldati di Fossa Caduti durante la Prima Guerra Mondiale. La pietra si unirà così alle altre, già diverse centinaia provenienti da tutto il Paese, cercando di raggiungere un progetto ambizioso, ma anche senza scadenza: ospitare tutti gli ottomila Comuni italiani.



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