Galleria fotografica
“La vita è troppo breve per bere vini mediocri”. Questa frase di volta in volta è stata attribuita a Johann Wolfgang Goethe, poeta e drammaturgo tedesco vissuto a cavallo tra ‘700 e ‘800, autore di opere come il Faust e Italienische Reise (Viaggio in Italia), a Oscar Wilde, scrittore irlandese e conosciutissimo per i suoi aforismi e per essere stato un arbiter elegantiarum del suo tempo (fine ‘800), e infine al giornalista e gastronomo Luigi Veronelli. Ma la vita è breve anche per poter bere vini “banali”. Nei prossimi giorni tra Natale e Capodanno non mancheranno occasioni di festeggiare in famiglia e con amici e i brindisi saranno rivolti, col pensiero, al futuro. Questa è un’occasione per andare a conoscere delle nuove bollicine. Negli ultimi anni il mercato degli spumanti è in forte crescita e quelli italiani sono sempre più richiesti anche all’estero. Non è un caso che aumenti anche l’offerta e sempre più produttori si affaccino su questa produzione che richiede ricerca, investimenti e tanta passione. Fare spumante non è infatti così semplice. Anche il Biellese, che nell’ultimo decennio sta riscoprendo la sua antica vocazione vitivinicola — fino agli inizi del ‘900 il comprensorio era di gran lunga la superficie più vitata del Piemonte e oggi conta oltre 200 produttori di uve e oltre 250 ettari coltivati a vite (elaborazioni Coldiretti Vercelli Biella) — offre una selezione di bollicine molto interessanti declinando in questa espressione uve a bacca bianca come l’Erbaluce e uve a bacca rossa come il Freisa o il Nebbiolo. Le bollicine non sono tutte uguali e gli spumanti si differenziano per il metodo con il quale i vini vengono spumantizzati. Senza cadere nel tecnicismo: la bollicina può essere prodotta in un grande contenitore come l'autoclave con il metodo Martinotti (conosciuto come Charmat, dal nome del francese che lo brevettò) oppure in bottiglia con il metodo classico tradizionale, utilizzato soprattutto nella Champagne. Gli spumanti charmat sono vini giovani, più facili e mediamente hanno un range di prezzo più contenuto (la bottiglia può costare dai 10 -15 euro) rispetto al metodo classico che richiede al vino una lenta rifermentazione in bottiglia, processo che può durare anche alcuni anni. Per questa tipologia di bolle il prezzo parte all’incirca dai 20 euro. Sugli scaffali delle enoteche il consumatore che voglia acquistare “made in Biella” può trovare sia degli charmat che dei metodi classici. Un’uva che si presta molo bene alla spumantizzazione è sicuramente l’Erbaluce che garantisce un giusto grado di acidità e di complessità aromatica. La produzione di Erbaluce si concentra per la maggior parte sulle colline attorno al lago di Viverone. Ogni cantina della zona, Cella Grande, La Favorita (Zaniboni), Pastoris, Pozzo, in listino ha i suoi spumanti. Piccoli coltivatori diretti conferiscono invece le loro uve alla Cantina Sociale della Serra di Piverone dove anche lì si propongono delle ottime bollicine. Il viaggio alla scoperta degli spumanti biellesi, una produzione quasi artigianale, prosegue verso Nord. Le colline della Serra, a tratti, disegnano un paesaggio quasi Toscano dove, con un po’ più di coraggio e visione sarebbe utile investire nella manutenzione di sentieri per richiamare un turismo attento e consapevole che è alla ricerca di nuovi orizzonti e territori. Da Viverone, con qualche su e giù, si arriva San Secondo, frazione di Salussola. L’abitato è dominato da una grande villa settecentesca edificata da un ramo degli Avogadro. Negli ultimi dieci anni la famiglia Sardi ha investito molte risorse per recuperare i vigneti attorno alla dimora gentilizia. Tra le sei diverse etichette che propone come DonnaLia c’è “Cà Bianca”, un sorprendente spumante metodo classico rosè da uve Freisa. Lasciato Salussola, per trovare le altre “bolle” biellesi, ci si deve spostare a Lessona. Pietro Cassina spumantizza qui una piccola produzione di Erbaluce per offrire un metodo classico millesimato. Non distante da questa cantina ci sono le Tenute Sella che, sull’ondata di quello che si potrebbe definire Nebbiolo pride, ha introdotto, da quest’anno, accanto al metodo charmat “Clementina” , un metodo classico pas dosé, “Insubrico”, che sta riscuotendo grande interesse dalla critica oltre a numerosi premi. Nel caso di “Insubrico” il Nebbiolo viene vinificato in bianco. In realtà la spumantizzazione delle uve Nebbiolo non sarebbe una novità, infatti già nell’800, si sa, dalle cronache del tempo, di nebbioli frizzanti e molto apprezzati.DA VIVERONE A LESSONA • AGRICOLA POZZO. La sede della cantina è in via Gattinara 22 a Viverone. Le sorelle Pozzo offrono ai loro clienti sia un Erbaluce metodo charmat “Reirì”, sia un metodo classico “Reirì”. Tel. 0161.98433 agricolapozzo.it • CELLA GRANDE. L’azienda si trova a Viverone in via Cascine Ponente ed è stata recentemente rilevata dalla famiglia Bagnod. Tre le etichette di spumanti che ha in listino: Cella Grande brut metodo charmat, San Michele brut metodo classico, Rosato brut metodo classico. Tel. 0161.1892213 cellagrande.it • LA FAVORITA. La sede dell’azienda della famiglia Zaniboni si trova a Viverone in via Zimone. L’erbaluce viene spumantizzato con il metodo charmat. Tel. 0161. 987241 • MASSIMO PASTORIS VINI. L’azienda ha sede a Viverone in via Matteo Sordevolo ma ha un puto vendita “Rabaia” a Biella in via Orfanotrofio 7. Pastoris spumantizza il suo Erbaluce “Volo libero” utilizzando il metodo classico. Cell: 335.5472974 oppure 334.8749757 aziendaagricolamassimopastoris.it • DONNALIA. L’azienda della famiglia Sardi si trova a San Secondo di Salussola, via Silvio Sardi.. La sua etichetta di spumante è “Cà Bianca”, un rosè metodo classico da Freisa. Paolo Grimaldi, tel. 338.7061221 donnaliasalussola.it • PIETRO CASSINA LESSONA. Lo dice il nome dell’azienda. Siamo a Lessona a Cascina Chignalungo via IV Novembre, 171. Pietro Cassina propone un metodo classico brut millesimato da uve Erbaluce. Tel. 015.99430 pietrocassina.com • TENUTE SELLA. Con sede a Lessona in via IV Novembre 128 l’azienda vitivinicola più antica, in attività dal 1671, mette sul mercato “Clementina”, un rosè charmat da uve Nebbiolo e “Insubrico”, un metodo classico, sempre da uve Nebbiolo ma vinificate in bianco. “Insubrico” è un pas dosé. Tel. 015.99455 tenutesella.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA