
“Chi ha scolpito questo cappello degli Alpini?”
L’appello della titolare del bar Savoia di via Ivrea a Biella: «L’opera sembra in pietra locale. L’ho trovata in cantina»
Sara Dalla Dea aveva già preparato tutto nel suo bar di via Ivrea per l’arrivo degli Alpini: ci sono i tricolori e uno striscione di benvenuto sulla recinzione della piccola terrazza esterna del suo “Savoia”. Ma non si aspettava di avere, nascosto in cantina, un oggetto a tema in più. Un grande oggetto, a dirla tutta: una scultura in granito massiccia e pesante che rappresenta fedelmente un cappello militare con tanto di penna nera. E ora che lo ha riportato alla luce dal suo nascondiglio, vorrebbe scoprire un dettaglio in più: il nome dell’autore. Perché non c’è traccia di firme o indicazioni sull’opera.
«Sembra fatta di pietra locale» dice la titolare del bar, «probabilmente è la pietra della valle Cervo. È scolpita con cura, nei minimi dettagli: è stato anche inciso lo stemma sul fronte del cappello. Ma manca un qualsiasi indizio per capire quali mani l’abbiano realizzata». Così, dopo averla portata “in superficie”, ora Sara Dalla Dea ha deciso di fare un passo in più: rivolgersi al giornale per mostrare la foto della scultura a più persone possibile: «Magari qualcuno, vedendola, la riconosce o sa di qualcuno che ci possa svelare qualche dettaglio in più. È quello che spero».
E dire che quell’omaggio agli Alpini scolpito da mani sapienti era rimasto nascosto per almeno dieci anni e rischiava di non rivedere la luce nemmeno ora che sta per arrivare la più grande festa delle penne nere che Biella ricordi. Via Ivrea e il bar Savoia, tra l’altro, sono in posizione strategica: da lì passeranno tutti i partecipanti alla sfilata, dato che il “rompete le righe” è previsto proprio all’inizio della strada ma da lì gli Alpini proseguiranno la marcia fino a Città Studi, dove troveranno i bus per il ritorno verso casa. «In tutti questi anni da quando ho rilevato il bar» racconta Sara Dalla Dea «non mi ero mai accorta che ci fosse. Era in cantina, un po’ nascosta. Qualche giorno fa, rimettendo ordine, l’ho ritrovata. E ho deciso di riportarla sotto gli occhi di tutti. Mi sembra il momento giusto. Ma che fatica trasportarla su per le scale...».
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