«Ci vediamo da Mario, prima o poi»

Andorno Citando Ligabue, don Parmigiani, al termine della cerimonia di ingresso nella sua nuova parrocchia, ha voluto con simpatia dare testimonianza di come intende svolgere il suo ministero: esserci sempre per tutti

È stata una domenica di festa come non se ne vedevano da un po’, ad Andorno, per l’ingresso del nuovo parroco don Mario Parmigiani, accompagnato dal sindaco di Sandigliano e tanti fedeli della comunità da poco salutata per accettare la nuova nomina del Vescovo.

Il nuovo sacerdote è arrivato verso le 15 e ad accoglierlo c’erano molte persone, sul sagrato della chiesa, inclusi diversi amministratori della valle, oltre al sindaco Davide Crovella che ha fatto gli onori di casa. Ma c’erano anche tanti amici, salutati con affetto da don Mario: uno scambio di battute, un sorriso, una carezza ai bimbi, e poi l’accoglienza ufficiale, con tanto di musica della banda andornese. Il protocollo ha previsto l’orazione del sindaco, prima del benvenuto del vescovo Roberto Farinella: «A nome di tutta la comunità andornese, rivolgo un sincero benvenuto a don Mario. La accolgono le persone che hanno già avuto modo di lavorare con lei e le tante che la conosceranno presto, con la certezza che questo sarà un ritorno al fare comunità. Per noi è molto importante, perché negli ultimi tempi qualcosa si è perso: inutile girarci intorno. Siamo lieti e ringraziamo sua Eccellenza il vescovo per la scelta della persona, e in particolare lei per aver accettato, cosa tutt’altro che scontata. Davvero grazie a nome di tutti, con la speranza che questo sia l’inizio di un cammino capace di riportare Andorno, se non com’era un tempo, almeno alla normalità, perché è ciò di cui abbiamo bisogno».

Il sindaco ha poi voluto esprimere un sentimento di gratitudine verso coloro che hanno retto la comunità parrocchiale durante il periodo di transizione: «Con grande emozione e gioia – perché aspettavamo questo momento da tanto, tanto tempo – ringrazio tutti i volontari e i sacerdoti che, come un team, hanno fatto squadra, permettendo alla comunità di Andorno di andare avanti».

Infine, un appello forte e diretto ai compaesani e a tutte le associazioni del territorio: «Mi raccomando, dobbiamo fare squadra anche noi, senza guardare solo al nostro orticello, ma al bene del paese. Ora il parroco c’è, e don Mario saprà certamente svolgere il compito per cui è stato chiamato. Ma non lasciamolo solo: dobbiamo stargli vicino, accettare le decisioni che saranno prese e lavorare tutti insieme a lui».

La cerimonia è proseguita all’interno della chiesa. La prima parte, più formale, presentata dal Vescovo, ha portato alle firme del decreto di nomina. Dopo la sua lettura, la comunità ha espresso il proprio assenso e il nuovo parroco ha fatto ufficialmente ingresso nella chiesa con la presa di possesso dei suoi nuovi doveri pastorali, a cominciare dalla messa da lui celebrata assieme al canonico Ezio Zanotti, che ha retto la parrocchia nei mesi di vacatio e ai tanti sacerdoti che hanno collaborato.

Don Mario è parso a tratti emozionato. Dopo la lettura del Vangelo, chi si aspettava un discorso forse è rimasto un po’ deluso, perché il nuovo parroco ha subito precisato: «Da qui si ascolta la parola del signore, così capite subito come sono fatto, mentre per conoscerci avremo tempo dopo, fuori dalla chiesa». E così è stato, perchè al termine della funzione religiosa, il benvenuto è proseguito al Parco della Salute con un rinfresco in suo onore.

Al termine della messa, dopo il saluto di don Ezio e il benvenuto della comunità parrocchiale, le associazioni di Andorno e gli amministratori, appena prima della benedizione finale, hanno consegnato i loro doni: libri sulla storia del paese e anche un paio di scarpe da running, consapevoli della passione sportiva del loro nuovo parroco. Regali molto apprezzati dal sacerdote che si è concesso una piccola libertà. Anticipando che non sarebbe stato molto liturgico, ha scherzato prima di benedire tutti citando il cantante Ligabue, con un simpatico augurio finale, che suona come un invito: «Ci vediamo da Mario, prima o poi...».

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