Cinghiali, agricoltori sul piede di guerra


Lunedì in Regione c’è stato l’incontro con i rappresentanti degli agricoltori di tutto il Piemonte. L’iniziativa è stata organizzata dalla  Cia, la Confederazione Italiana Agricoltori, con il direttore piemontese Gabriele Carenini e quello nazionale, Dino Scanavino. Era presente l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero.

La delegazione biellese era composta da 14 rappresentanti, tra cui i sindaci di Candelo, Cerrione e Salussola. Della situazione locale ha parlato Marco Aondio, agricoltore e referente provinciale della Cia: «All’assessore Ferrero abbiamo presentato il problema degli animali selvatici, in particolare dei cinghiali che devastano il Biellese provocando danni gravi non solo all’agricoltura. Nel nostro territorio abbiamo anche il problema dei caprioli che mangiano i germogli dei viticci, e questo genera danni ingenti ai viticoltori. Inoltre ci sono alcuni colleghi che hanno segnalato l’aumento del numero di lupi. Nel Biellese il problema dei selvatici è stato oggetto di attenzione da parte dei sindaci, delle associazioni di categoria e della Provincia che ha ripristinato il tutoraggio, ovvero la possibilità per alcuni cacciatori con speciali credenziali di intervenire per controllare l’esubero degli animali. Biella è una delle poche province piemontesi che ha reintrodotto questo sistema di contenimento dei cinghiali».

Il problema, spiega Marco Aondio, è dato dall’elevato numero di selvatici in relazione alla superficie. «I cinghiali di fatto non hanno antagonisti e nelle zone attorno alla Baraggia la situazione è ancora più drammatica: il parco è zona militare, di giorno i porcastri stanno in quell’area e proliferano senza che nessuno possa intervenire. Di notte devastano i terreni».

L’articolo completo è su Il Biellese del 22 febbraio.

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