Continuano le truffe online

I tentativi di truffa, che siano online o quelli più tradizionali che si palesano alla porta di casa o in strada, non vanno in vacanza. Negli ultimi giorni è infatti tornata a circolare un allarmante email addirittura a firma del Capo della Polizia, il prefetto Lamberto Giannini. Ovviamente è tutto un falso come lo sono i loghi della Polizia di Stato, del Ministero della Difesa, dell’Europol e dell’Interpol. Nella mail una fantomatica “Brigata di protezione dei minori” accusa il destinatario di essere un pedofilo e che, per evitare l’arresto limitando i danni a una ammenda, deve rispondere al mittente entro 72 ore. Se si risponde scatta a trappola con probabili richieste di denaro in criptovalute. Per smascherare queste truffe e non cadere in fallo basta però poco. La stessa mail è inverosimile e poi, l’italiano sgrammaticato e gli indirizzi mail del mittente. In questo caso risulterebbe essere spedita da un inesistente ufficio-giudiziario@ma- genta.de. Sappiamo tutti che il suffisso “de” in un indi- rizzo mail indica Germania e che Magenta invece è Italia. Non mancano poi le mail con intestazioni false di banche o corrieri che chiedono dati sensibili come gli iban per bloccare chissà quali ricchissimi rimborsi, bonifici o spedizioni. In tutti questi casi mai rispondere e gettare subito la mail nel cestino della posta indesiderata. Se poi ci si riconosce vittima di imbrogli allora lo si deve segnalare e sporgere denuncia alla Polizia Postale. Ma è meglio fare attenzione prima. Riuscire ad avere giustizia è poi molto complicato. Spesso i truffatori in rete operano da paesi stranieri.

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