Corso triennale di Formazione Specifica in Medicina Generale: 24 gli iscritti di cui 4 hanno già un incarico e prestano servizio sul territorio

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Sono 24 i dottori e le dottoresse che stanno frequentando presso l’AslBi il Corso triennale di Formazione Specifica in Medicina Generale, iscritti sui tre anni. L’Azienda Sanitaria inoltre ha confermato la disponibilità a essere una delle Sedi regionali del corso anche per il triennio 2021-2024 di prossima partenza.Il Corso, che prevede la partecipazione ad attività teoriche e pratiche nel corso dei tre anni, è finalizzato alla formazione di Medici di Medicina Generale e al loro inserimento all’interno delle graduatorie regionali secondo l’area territoriale di preferenza espressa dai singoli medici, per il successivo conferimento di incarichi di titolarità tramite convenzione con le Asl. Questi però sono conferibili già anche durante la frequenza del Corso, a discrezione del medico, al fine di garantire l’assistenza primaria sul territorio in un periodo storico di carenza diffusa di tale figura.«L’obiettivo del Corso di Formazione Specifica è di far sì che il tirocinante acquisisca non solo competenze cliniche, ma anche tutte le modalità di presa in carico del paziente nella gestione delle patologie: si tratta di uno strumento per introdurre il medico nell’ambito della sinergia tra ospedale e territorio, nella gestione delle priorità e dell’appropriatezza prescrittiva delle richieste – spiega dalla Direzione Sanitaria di Presidio Roberta Cappelletti, referente della Sede formativa dell’AslBi – Grazie alla presenza costante in ospedale, oltre che nell’assistenza territoriale, durante il tirocinio vi è anche infatti la possibilità di approfondire la conoscenza con i medici specialisti, un valore aggiunto per la futura attività ambulatoriale che i medici in formazione andranno successivamente a svolgere».Le attività pratiche formative si svolgono nell’ambito di Dipartimento Materno Infantile, Pronto Soccorso ed Emergenza-Urgenza ospedaliera, Chirurgia Generale, Ostetricia e Ginecologia, Medicina dei Servizi Territoriali (come per esempio attività inerenti Distretto, Farmaceutica Territoriale, Consultorio Familiare, Servizio per le Dipendenze Patologiche), Ambulatorio Medico di Medicina Generale, Medicina Clinica e di Laboratorio.Sono quattro i Medici di Medicina Generale che hanno dato la disponibilità a un incarico di titolarità frequentando il Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale presso l’AslBi e che ora si occupano dell’assistenza primaria sul territorio. In particolare nell’area del Biellese orientale, dove nel 2021 hanno accettato l’incarico tramite questa modalità i dottori Jacopo Pettinelli e Alessandro Cavalotti e la dottoressa Giulia Rosa, mentre la dottoressa Elena Verdieva diventerà titolare a breve ma è operativa dal 2020 tramite incarico provvisorio.«Questi Medici hanno deciso di intraprendere un percorso di crescita professionale dedicato alle cure primarie e ai bisogni di salute delle cittadinanza, garantendo il “ricambio generazionale” dei colleghi senza interruzione di continuità dell’assistenza ai pazienti, in un periodo di carenza a livello regionale e nazionale – commenta il Direttore di Distretto, Barbara Bragante – Il loro mettersi in gioco accettando un incarico di titolarità durante il corso di formazione specifica rappresenta un punto di partenza per il rilancio della medicina sul territorio nel campo delle cure primarie. A questi professionisti, a queste persone, viene chiesto di rispondere ai bisogno dell’utenza costruendo con essa un rapporto basato sulla fiducia».«A questi medici in formazione potrebbero inoltre prossimamente aggiungersene altri», conclude Bragante.«L’autonomia nel gestire un ambulatorio, essendo responsabili delle proprie tempistiche, e il rapporto di conoscenza con il paziente, sono alla base della decisione di intraprendere questa professione – affermano Pettinelli e Rosa, rispettivamente 29 e 30 anni e residenti a Biella e Casapinta, che conducono un ambulatorio a Cossato nell’ambito territoriale comprendente i Comuni di Cossato, Lessona, Quaregna Cerreto, Casapinta, Mezzana Mortigliengo, Strona, Castelletto Cervo, Mottalciata, Gifflenga, Piatto, Valdengo e Vigliano – Attraverso una preparazione multidisciplinare che copre tutte le branche specialistiche, il nostro ruolo rappresenta per l’assistito un primo approccio al Sistema Sanitario Nazionale prima ancora di rivolgersi eventualmente allo specialista».«Oltre a conoscere gran parte dei pazienti e delle loro famiglie, un aspetto di valore è il rapporto di collaborazione che si instaura con i colleghi», aggiunge Verdieva, 44 anni di Cossato, attiva nell’ambito territoriale di Cossato, Lessona, Quaregna-Cerreto, Casapinta, Mezzana Mortigliengo, Strona, Castelletto Cervo, Mottalciata, Gifflenga, Piatto, Valdengo e Vigliano.Un tema, quest’ultimo, sottolineato anche da Cavalotti, 36 anni e residente a Valle San Nicolao, attivo dal 2014 inizialmente come Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) e ora titolare a Valle San Nicolao, Vallanzengo e Bioglio: «L’approccio condiviso per un lavoro di équipe è alla base della nuova medicina, l’emergenza Covid lo ha dimostrato. La nostra professione è cambiata rispetto alle precedenti modalità e trovare una “squadra” aiuta a lavorare con tranquillità e a garantire un’assistenza primaria efficiente sul territorio, dove ora è possibile fare diverse cose che prima potevano essere eseguite solo in ospedale».Che cosa consiglierebbero Pettinelli, Cavalotti, Rosa e Verdieva ai giovani colleghi frequentanti il corso di formazione specifica in Medicina Generale e che potrebbero assumere un incarico di titolarità? «L’inizio sarà difficile, c’è molto da imparare sul campo, ma poi si acquisisce confidenza – raccontano – Una volta entrati nel “meccanismo” il rapporto con il paziente è la parte più appagante. Questa professione assicura coinvolgimento emotivo e le persone si confidano con noi a trecentosessanta gradi perché sono molto rispettose di questa figura, nei piccoli in centri in particolare».«Abbiamo constatato di non essere mai soli, creare una rete di professionisti aiuta a confrontarsi e a gestire le situazioni è essenziale – aggiungono – Il Medico di Medicina Generale non è semplicemente un Medico di Base, ma il filtro principale tra territorio e accesso ospedaliero».«Il rapporto continuativo a tutto tondo con il paziente è stato l’aspetto che mi ha fatto propendere per la Formazione in Medicina Generale – spiega Pettinelli – Inizialmente ero indeciso se seguire questo corso o una specializzazione, ma l’autonomia dal punto di vista medico mi ha fatto decidere per la scelta che ho intrapreso».Motivazioni condivise anche da Rosa: «Il rapporto di fiducia che si viene a creare con il paziente è una delle principali ragioni che mi hanno portata a intraprendere percorso di Formazione in Medicina Generale».«Dopo un periodo di lavoro in ambito specialistico, ho conseguito anche l’abilitazione in Medicina Generale ho trovato la mia dimensione professionale», dice invece Verdieva.Infine Cavalotti afferma di aver deciso di dedicarsi alla Medicina Generale perché «da sempre preferisco essere operativo sul territorio dove sono cresciuto, assistendo la comunità. La scelta di fare il medico risale ai tempi dello studio al liceo».

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