Cossato, Moggio: «Il caro bollette ci mette in ginocchio»










Nel 2022 per luce e riscaldamento il Comune di Cossato spenderà oltre 200mila euro in più rispetto a quest’anno. Le preoccupazioni degli amministratori. Dal Governo previsti ristori per “soli” 13mila euro





I rincari delle bollette spaventano. E rischiano di mettere in crisi numerose amministrazioni comunali che guardano con apprensione il bilancio da predisporre per il nuovo anno. «Noi a Cossato siamo tra questi» afferma il sindaco Enrico Moggio. «Certamente il rincaro delle  bollette peserà in maniera considerevole sui bilanci delle famiglie, ma non pensate che per i Comuni vada meglio... Noi a Cossato, ad esempio, abbiamo stimato a grandi linee un maggior costo in energia pari a 200mila euro. Soldi che peseranno sulla parte corrente del conto economico».
I duecentomila euro di rincari riguardano le bollette per la luce stradale, per l’illuminazione e il riscaldamento di scuole ed edifici comunali. «A questi soldi il conto corrente economico del 2022 registrerà una ulteriore sofferenza rispetto al 2021, ovvero un’ulteriore spesa di centomila euro relativo ai costi del personale dovuti principalmente agli scatti di anzianità. Purtroppo, sempre dai nostri conti, abbiamo scoperto che i ristori previsti dallo Stato per aiutare gli enti locali a superare i disagi dovuti dall’aumento dell’energia si aggirano intorno ai 13mila euro. Pochino direi, in confronto all’esborso».
Il sindaco Enrico Moggio fa inoltre notare che le difficoltà per gli enti locali sono anche ben altre: «Le entrate per le amministrazioni pubbliche sono ancora contratte rispetto al periodo pre pandemia. Ad esempio la Tosap, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico non verrà applicata anche per i prossimi tre mesi. Quindi da un lato le entrate si contraggono e comprendiamo facilmente il motivo, dall’altro però le uscite aumentano. Forse è giunto il momento che il Governo faccia in proposito alcune riflessioni. Questo è un problema che riguarda tutti: le amministrazioni grandi che hanno a che fare con cifre importanti e quelle piccole che hanno meno margini di manovra per reperire somme che sono anche più esigue. Dunque non possiamo far altro che rivolgere il nostro grido di aiuto a Roma, sperando che esso venga adeguatamente raccolto».




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