Da Filati Buratti 60mila euro al Master delle Fibre Nobili

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Ci vorrebbe un riconoscimento istituzionale, dal Ministero dell’Istruzione e del Merito per esempio, che attesti e valorizzi un’iniziativa tutta biellese, unica nel mondo, che da oltre 35 anni prepara manager per l’industria tessile e dell’abbigliamento moda, proiettandoli sulla salvaguardia del saper fare e del Made in Italy. Un traguardo auspicato e sollecitato anche dal sindaco di Biella Claudio Corradino che ha scritto a Giorgia Meloni in persona, come punto d’arrivo di un’intuizione, quella di Luciano Barbera che nel 1986 con altri illuminati imprenditori precorse i tempi avviando il Master delle Fibre Nobili. Ma se di riconoscimenti si deve parlare, l’ultimo giunto da un’azienda biellese, la Filati Buratti, è testimonianza dell’efficacia del corso che a Città Studi trova sede e che ha il pieno consenso dei brand italiani e internazionali. Per il biennio 23-25 nelle casse della Fondazione entreranno 60 mila euro, una cifra importante che andrà a sostenere i ragazzi nel loro percorso di formazione con borse di studio dedicate.

«Da sempre ritengo che il master sia essenziale per il nostro settore. Davvero poche persone sanno cosa sia un ciclo di produzione e troppe pensano che con la parola “moda” si possa riassumere un processo così complesso e articolato» commenta Federico Buratti. «Quando sono entrato in fabbrica, nel 1983, il corso non esisteva. Ho imparato tutto sul campo guidato da mio padre, Filippo e a lui, per ricordarlo, saranno intitolati i riconoscimenti. Papà è stato una presenza costante in stabilimento fino al 2020. Mi ha trasmesso la sua passione e ritengo che chi vuole entrare nel nostro settore oggi, attraverso il master può davvero capire cosa c’è dietro un abito». La famiglia di imprenditori tessili ha una storia che rimanda a fine ‘800. La seconda  generazione, guidata da Vittorio e Costantino fondò la Raimondo Buratti e Filippo entrò nell’azienda a metà degli Anni 50 per poi fondare, nel 1968, l’attuale Filati Buratti con una vocazione per la seta e in tutte le sue declinazioni dall’arredamento all’abbigliamento e alla maglieria. «Le aziende sostenitrici del Master corrispondono generosamente cifre che spesso superano ampiamente la quota annuale ma mai abbiamo ricevuto una somma così importante» commenta il presidente Barbera che recentemente insieme alla famiglia, ha istituito a sua volta un premio d’onore annuale intitolato al padre Carlo nel decennale della morte, destinato al corsista più meritevole. «In 37 anni siamo cresciuti e cambiati. Nelle prime edizioni, fra gli aspiranti c’era curiosità, stupore per questo percorso post laurea strettamente connesso alle aziende. Parlare di scuola e impresa era avveniristico e utopistico e gli stessi imprenditori, convinti di dover mantenere in fabbrica segreti da non svelare a nessuno, erano scettici nell’aprire le loro porte agli studenti per gli stage aziendali». Prosegue «Oggi il passa parola fra giovani aspiranti ed ex studenti diventati manager affermati, è diventato il nostro biglietto da visita più importante: noi creiamo occupazione. Quest’anno abbiamo avuto un centinaio di richieste e ben 65 iscrizioni. Tra queste la commissione ha scelto i 16 ragazzi che hanno iniziato il corso propedeutico lunedì e, a fine del mese, potremo così assegnare le 5 borse di studio intitolate Filippo Buratti» conclude Barbera.

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