Diocesi, la task force lavora per prevenire gli abusi sui minori

La lotta contro gli abusi è infatti “un cammino che come Chiesa siamo chiamati a compiere tutti insieme, sollecitati dal dolore e dalla vergogna per non essere stati sempre buoni custodi proteggendo i minori che ci venivano affidati nelle nostre attività educative e sociali”, scrive il Papa nel recente messaggio ai partecipanti al Convegno “Promuovere child safe- guarding al tempo del Covid-19 e oltre”. “Questo processo di con- versione – suggerisce sempre Papa Francesco – richiede con urgenza una rinnovata formazione di tutti coloro che rivestono responsabilità educative e operano in ambienti con minori, nella Chiesa, nella società, nella fa- miglia. Solo così, con un’azione sistematica di alleanza preventiva, sarà possibile sradicare la cultura di morte di cui è portatrice ogni forma di abuso, sessuale, di coscienza, di potere”.
Proprio per concretizzare questo atto di conversione, su impulso della Conferenza episcopale, italiana, è nato 4 anni fa il Servizio Tutela Minori Nazionale, il cui scopo è quello di offrire alle Chiese particolari, agli Istituti di Vita Consacrata e alle Società di Vita Apostolica, alle Associazioni e alle altre realtà ecclesiali un supporto per quanto attiene alla tutela dei minori e delle persone vulnerabili.
Il Servizio Nazionale ha dato vita ad analoghi Servizi Regionali, che a loro volta hanno promosso la costituzione e garantito il supporto e coordinamento a Servizi Diocesani per la Tutela dei Minori.
Anche la diocesi di Biella si è attivata da tempo per dare vita a un servizio diocesano, sotto la guida di monsignor Roberto e dei due referenti diocesani che si sono avvicendati in questi ultimi due anni: don Carlo Dezzuto e Gian Luca Greggio, direttore del Consultorio “La persona al centro” e attuale referente.
Come è possibile leggere sul- la pagina del sito della diocesi di Biella “l’obiettivo primario del servizio è di non lasciare sole le persone di fronte a situazioni di abusi e maltrattamenti, di far percepire la sensibilità evangelica, di aiutare le persone e le comunità coinvolte a discernere e a superare eventuali ferite. Si intende inoltre prevenire situazioni lesive per i minori promuovendo una nuova cultura di cura e il superamento di atteggiamenti e mentalità non consoni allo stile evangelico nei confronti dei piccoli, curando che le diverse realtà ecclesiali che operano a con- tatto con minori siano adeguatamente informate e formate”. Oltre ad organizzare azioni di promozione di una cultura di tutela dei minori, di informazione e formazione per i religiosi e per tutti gli operatori laici operanti a livello ecclesiale, il Servizio diocesano svolge attività di consulenza in singoli casi sottoposti alla sua attenzione sia dall’Ordinario che da parroci o da referenti di attività pastorali.
Ascoltare e accogliere è infatti il primo, necessario e concreto gesto di vicinanza alle persone che trovano il coraggio di raccontare storie di ferite che possono essere state loro inferte. A tal fine il Servizio Tutela minori ha anche istituito un centro di ascolto per garantire a ciascuno lo spazio necessario per sentirsi accolto, accompagnato, aiutato nelle necessità che sorgono laddove si riscontri un possibile abuso, molestia o maltrattamento su un minore o su un adulto vulnerabile avvenuto in ambienti ecclesiastici.
I due operatori del centro di ascolto, il professor Marco Peduzzi e la dotto- ressa Annalisa Colpo, riceveranno su appuntamento al Consultorio UCIPEM “La persona al centro” al Piazzo, in corso del Piazzo 22. A seconda delle richieste gli operatori sono disponibili ad ascoltare e orientare le persone che richiedono consulenza, ma anche a favorire il contatto con altri servizi (psicologici, pedagogici, legali), po- tendo contare sul supporto del referente diocesano, del Vescovo, di un’Equipe diocesana di esperti, del Servizio tutela minori Regionale e delle risorse professionali del Consul- torio. Per accedere al centro di ascolto si può richiedere un appuntamento a: tutelami[email protected]

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