Disegno di legge della deputata Patelli per il giorno della memoria del Grande Torino

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Una Giornata della memoria per i caduti del “Grande Torino”. La proposta e della deputata leghista biellese Cristina Patelli (nella foto), che nella giornata del 73° anniversario della sciagura aerea di Superga, avvenuta il 4 maggio 1949, in cui persero la vita, insieme a dirigenti, giornalisti e membri dell’equipaggio gli straordinari giocatori dello squadrone granata di ritorno da una trasferta in Portogallo, ha annunciato la presentazione di una proposta di legge per istituzionalizzare il loro ricordo. In tutto 31 vittime sull’aereo che andò a schiantarsi sulla basilica di Superga a causa della nebbia che impedì l’avvicinamento alla pista dell’aeroporto di Torino.

«Giocatori famosissimi in Italia e nel mondo, di cui tutti gli appassionati di calcio, ma non solo loro, ricordano la drammatica scomparsa» osserva Cristina Patelli. «A quel ricordo tutti, anche i tifosi delle altre squadre di inchinano. Per questo è opportuno e giustificato, tanto è vero che il consenso sull’iniziativa è già vasto e trasversale, presentare al Parlamento italiano una proposta di legge per ricordare quel fenomeno così importante della nostra storia, quel patrimonio collettivo, istituendo il 4 maggio di ogni anno la Giornata nazionale in memoria di quella magnifica squadra, tragicamente scomparsa. Perché in quei drammatici istanti non si dissolse “solo” una seppur grandissima squadra di calcio, capace di resistere alla seconda guerra mondiale e di conquistare cinque scudetti di fila stabilendo in quelle stagioni tutti i primati possibili, alcuni ancora oggi imbattuti, e costituendo per dieci undicesimi la formazione della squadra nazionale italiana. Quel 4 maggio di tanti anni fa morì qualcosa di più: un fenomeno culturale e sociale che non aveva precedenti e non avrà successori, una squadra senza rivali in campo, insuperabile per il mito che aveva costruito, che da quel momento rimarrà immortale nel cuore degli sportivi di tutto il mondo, perché chiunque, ovunque, sussulta al ricordo di quel nome: “Grande Torino”».

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