Elena, la restauratrice innamorata di Casapinta

Dopo anni di studio fuori provincia, la giovane ha scelto di vivere nel luogo in cui è cresciuta e ha recuperato la statua di S. Antonio

Da quasi un anno la statua di Sant’Antonio Abate aveva lasciato la chiesetta omonima di Casapinta, per percorrere in processione il breve tratto che separa l’oratorio dalla chiesa parrocchiale. Per l’occasione, una giovane originaria del paese ha avuto il compito di restaurare la quasi bicentenaria statua, che nelle scorse settimane è ritornata al luogo di origine. 

Si tratta di Elena Zago che, fino a 20 anni, ha sempre vissuto a Casapinta: «All’inizio però mi sentivo un po’ limitata» spiega. «Già solo per studiare mi sono sempre dovuta spostare fuori dal paese, e forse è proprio per questo che ho continuato ad avere questa indole verso gli spostamenti e andare in nuovi posti, per nuove esperienze». Grazie agli studi compiuti tra Romagnano, al liceo artistico, e a Torino, alla scuola di Comics, Elena ha imparato e appreso materie artistiche riguardanti il disegno: «Dopo il 2016 ho iniziato a spostarmi nel sud Italia dove poi ho iniziato a intraprendere un percorso di studi all’Accademia di Belle Arti di Napoli seguendo un corso di decorazione. In questi anni di Accademia ho imparato nuove tecniche artistiche che mi hanno portato ad affinare le mie abilità manuali appassionandomi per lo più alle materie plastiche e di modellazione: infatti il mio progetto di tesi finale è stata la realizzazione di un progetto scultoreo con diversi materiali». Quindi il ritorno, momentaneo, a Casapinta: «Ammetto che durante questi anni lontana da casa, vivendo in città metropolitane, ho rivalutato la vita tranquilla del mio paesino, di cui col passare del tempo ho iniziato ad apprezzare le qualità e a sentirne la mancanza. In questo periodo di pausa, tra aprile e giugno 2023, mi è stato proposto di occuparmi del restauro della statua di Sant’Antonio: anche se con un po’ di timore iniziale, ho accettato».

Per il restauro ha iniziato con la pulizia della statua: «Anche per togliere la maggior parte della vecchia pittura e rendere più liscia e omogenea la superficie della statua. Quindi ho utilizzato uno spray acrilico grigio per stendere un unico colore di fondo, per rendere più semplice l’azione di tinteggiatura della statua per la quale ho utilizzato dei colori acrilici. Finita la colorazione avrei voluto utilizzare una vernice coprente e trasparente così da dare una maggiore protezione ai colori della statua, ma alla fine si è preferito non applicare questo strato e lasciare la statua colorata». Un lavoro significativo che l’ha resa felice e orgogliosa. Così come si riempie di orgoglio la comunità di Casapinta, che custodisce l’oratorio di Sant’Antonio Abate in frazione Broglio, fin dal 1823. La tradizione prosegue ogni terza domenica di gennaio, quando due priori celebrano insieme ai residenti la tradizionale festa in onore del santo con la benedizione dei mezzi, degli animali e l’incanto dei canestrini.

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