Energia, interviene il vice presidente Uib Paolo Barberis Canonico: «Subito misure strutturali»

«Ribadiamo con forza la necessità di intervenire subito e in modo strutturale sull’emergenza dei prezzi dell’energia: questa situazione è insostenibile per le nostre imprese». Così il vice presidente dell’Unione Industriale Biellese, Paolo Barberis Canonico, interviene a valle del tavolo convocato dal Mise sui rincari energetici, in cui Confindustria ha presentato alcune proposte congiunturali concrete, da attuare subito e da condividere necessariamente in un tavolo interministeriale presso Palazzo Chigi di cui si auspica una rapida istituzione.
Fra le proposte da considerare con la massima urgenza figurano: la cessione della produzione nazionale di gas ai settori industriali per 10 anni con anticipazione dei benefici finanziari per l’anno 2022; l’ estensione dell’abbattimento degli oneri parafiscali per gli impegni di potenza superiori ai 16,5 KW nel settore elettrico, la rimodulazione delle aliquote di agevolazione per le componenti parafiscali della bolletta elettrica nei limiti previsti dalla normativa Europea (art. 39 elettrico ex Com 200/2014/UE) e intervenire da subito attraverso indirizzi specifici al GSE per la cessione di energia rinnovabile elettrica “consegnata al GSE” per un quantitativo di circa 25TWh e trasferita ai settori industriali a rischio chiusura ad un prezzo calmierato di 50 €/MWh.
«Le imprese manifatturiere stanno affrontando un aumento dei costi energetici esorbitante – aggiunge il vice presidente Uib – che mette a serio rischio non solo la ripresa economica dopo la crisi generata dalla pandemia, ma anche la sopravvivenza stessa di molte attività: le lavorazioni industriali, in particolare, richiedono importanti consumi energetici che, ad oggi, comportano costi altissimi. Il fatto stesso di tenere in funzione gli impianti comporta costi elevati, che erodono una marginalità già ridotta. L’aspetto più preoccupante è che non abbiamo una prospettiva di uscita da questa dinamica di aumento dei prezzi di gas ed energia, l’andamento del mercato energetico è una variabile incontrollabile. Per queste ragioni, le misure a spot non sono risolutive: servono interventi mirati, urgenti e strutturali».
Secondo i dati elaborati da Confindustria, gli attuali scenari energetici comportano per la manifattura italiana un incremento di costi per la fornitura di energia che passano dagli 8 miliardi circa nel 2019 ad oltre 20 miliardi nel 2021 e oltre 37 miliardi nel 2022. Si tratta di un incremento del costo complessivo del 350% nel 2021 e del 650% rispetto ai costi del 2020. Il territorio biellese non fa differenza: l’andamento anomalo dei mercati nell’anno 2021 fa sì che siano la maggioranza le imprese oggi esposte al caro energia. E’ a rischio la tenuta di intere filiere produttive, terzisti compresi.
«Come Unione Industriale Biellese – conclude Barberis Canonico – continuiamo a supportare le imprese in questa fase complessa per affrontare l’emergenza nel breve periodo, ma anche attraverso iniziative di lungo periodo che valorizzano l’autoproduzione energetica e soluzioni che possano rendere sempre più efficienti e sostenibili le imprese dal punto di vista dei fabbisogni energetici e del risparmio di risorse».
Inoltre sul territorio le imprese possono contare sul Consorzio Biella Energia, nato nel 2000, che raggruppa una trentina di imprese: «Fare parte del Consorzio – spiega Paolo Barberis Canonico nella sua veste di membro del cda del consorzio, costituito per iniziativa dell'Unione Industriale Biellese - significa potersi avvalere di un vantaggio nell’acquisto di energia e gas anche grazie alla consulenza di esperti: per citare un esempio concreto, gli aderenti al Consorzio potranno avvalersi di prezzi molto più convenienti per tutto il 2022».

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