Federica Valcauda è rientrata in Italia

L’attivista radicale era bloccata a Tel Aviv da una settimana, dall’inizio del conflitto tra Israele e Iran

È tornata in Italia Federica Valcauda, la biellese tesoriera dell’associazione Europa Radicale che era rimasta bloccata in Israele dalla settimana scorsa dopo l’attacco all’Iran e la conseguente dichiarazione dello stato di emergenza in tutto il Paese. Il suo viaggio di ritorno è stato insieme al resto della delegazione di cinque persone che erano state invitate dall’Ambasciata israeliana, con lo scopo di incontrare associazioni della galassia Lgbtqi+ e di partecipare al Pride di sabato scorso, poi cancellato data la situazione.

L’aereo con il gruppetto di italiani è atterrato alle 13,30 di venerdì 20 a Fiumicino. Il rimpatrio è stato organizzato dal ministero degli Esteri, un viaggio in auto fino al confine con l’Egitto e poi attraverso il deserto con prima tappa all’aeroporto di Sharm el Sheikh. Dalla località turistica un primo volo ha portato Valcauda e gli altri a Istanbul e infine l’ultimo pezzo di viaggio fino a Roma. Negli ultimi giorni Federica Valcauda era bloccata a Tel Aviv in albergo, pronta a scendere nel rifugio sotterraneo dell’hotel a ogni suono di allarme aereo. Anche dal suo “riparo”, non ha smesso di lavorare allo scopo che l’aveva portata in Israele, farsi portavoce del manifesto “Offensiva di pace” che chiede due Stati democratici per due popoli, senza l’oppressione di Hamas per la Palestina e senza l’influenza dell’ultradestra religiosa per Israele.

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