Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale in piazza per la “giornata mondiale contro la droga”

Sabato 26 giugno Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale erano presenti a Biella, in Piazza Santa Marta, per promuovere il “Manifesto nazionale per la lotta alla droga”.
Così il segretario provinciale di Fratelli d’Italia Cristiano Franceschini: «Grande affluenza al nostro punto di incontro , numerosi ragazzi e famiglie si sono avvicinati per confrontarsi sulla tematica. Voglio sottolineare uno dei principi fondamentali della Costituzione italiana, e precisamente il comma 1 dell’articolo 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.” Va da se che lo Stato non può pensare di legalizzare e rendere disponibili per legge  le sostanze tossiche, nella fattispecie le droghe in grado di compromettere la salute dei cittadini, È bene precisare che il consumo di stupefacenti compromette gravemente lo sviluppo della persona, in particolare di quelle giovani. questo è in conflitto con  i dettami costituzionali. Pertanto, sulla base di questi principi, lo Stato deve esclusivamente e necessariamente mettere in atto misure a tutela della salute dei cittadini e, la legalizzazione degli stupefacenti non ne fa  parte.  La legalizzazione delle droghe andrebbe a fare il paio con una già grande contraddizione: lo Stato, che vende e permette il consumo del tabacco, nonostante siamo note le conseguenze nefaste sulla salute e le numerose morti causate. Lo stato non può rendere più accessibili e distribuire sostanze tossiche alla popolazione, non è etico. Perché sono contrario alla legalizzazione delle droghe: per l’alta  tossicità  per l’organismo e per l’elevato rischio di sviluppare malattie psichiatriche. Rendere facilmente disponibili gli stupefacenti aumenterebbe il numero dei consumatori e delle dipendenze, specie delle persone vulnerabili  e, moltiplicherebbe il rischio  di acquisire e trasmettere malattie infettive. L’uso delle droghe aumenta la possibilità di coinvolgimento in incidenti a causa dell’alterazione delle funzioni neuropsichiche, compromette la vita di relazione e dell’attività lavorativa, influenza negativamente la maturazione cerebrale nell’adolescente. Legalizzare, produrre e distribuire droghe, gestire il controllo sanitario, gestire l’apparato di custodia, monitorare i fenomeni di abuso, porre in essere azioni per il contrasto e repressione del mercato illegale e della produzione parallela, tutto questo avrebbe un costo superiore ai supposti benefici e, cosa più grave, determinerebbe un aumento dei costi sanitari e sociali.  Lo Stato non dovrebbe diventare “spacciatore di stupefacenti” ma impegnarsi in politiche antidroga, dovrebbe adoperarsi maggiormente con mezzi e risorse e supportare le Forze di Polizia impegnate nella lotta al narcotraffico, al fine esclusivo del contrasto e della prevenzione di questo fenomeno. L’obiettivo unico dello Stato dovrebbe essere la creazione di una nazione libera dalla droga, lo Stato dovrebbe facilitare la creazione di una cultura della legalità. Lo Stato dovrebbe battersi contro le infiltrazioni criminali che gestiscono il traffico degli stupefacenti».

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