Gildo Zegna e il futuro migliore

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«Voi siete l’Italia giovane, moderna aperta all’estero, rispettosa e meritocratica». Le parole, intrise d’emozione nella voce e intrecciate alla fine nell’applauso dei presenti, sono tutte di Gildo Zegna, che sabato nella giornata speciale arrivata a celebrare i dieci anni della Ermenegildo Zegna Founder’s Scholarship ha raccolto nell’incanto del giardino di Casa Zegna quasi 200 studenti universitari. La ricorrenza lo meritava e il Ceo del Gruppo per primo ha dimostrato di tenerci, eccome: «È un progetto filantropico e di responsabilità sociale che ci vede impegnati da dieci anni e per altri quindici. Per questo il fatto che qui oggi ci siano le generazioni Zegna ha un grande valore. Con la Scholarship uniamo e portiamo avanti il pensiero del fondatore. Uniamo industria, territorio e famiglia».
Elegante e di stile in un abbigliamento dal respiro estivo, internazionale e quasi informale come lo speech rivolto agli studenti, Gildo Zegna in una ventina di minuti ha raccontato e descritto partendo dagli insegnamenti del fondatore che «voleva creare welfare», tracciando una sorta di trade union tra storia e futuro, passato e presente. Alle orecchie degli studenti provenienti da ogni parte d’Italia sono così arrivate le storie di questa terra, del paese, della Panoramica Zegna e di Bielmonte, tutte tappe della lunga giornata che si è conclusa tra una visita guidata, spuntini e una cena in serata. L’appuntamento di Trivero è stato per i partecipanti un’opportunità unica per stare insieme e ampliare il network delle loro conoscenze, rafforzare il senso di comunità e permettere loro eventuali interazioni anche in ambito professionale, accademico ed interagire con le generazioni della famiglia Zegna.
«Fare un salto verso nuovi siti e nuove sfide è la missione di ognuno di noi» ha aggiunto Zegna tracciando il bilancio dei primi dieci anni di Scholarship, perché la visione etica del fondatore Ermenegildo Zegna di contribuire ad un futuro migliore per la comunità, il territorio e le generazioni future continua ad ispirare la missione e l’operato della famiglia verso la responsabilità sociale ad oltre un secolo di distanza.
Avviato nel 2014, il progetto Ermenegildo Zegna Founder’s Scholarship non è neppure a metà del suo percorso: «Per questo qui oggi avere tutte le generazioni della famiglia è un fatto importante». Il programma, con un contributo annuo fino a 1 milione di euro, consente a studenti selezionati da oltre 20 università e scuole di eccellenza italiane di svolgere un’esperienza nei più prestigiosi istituti internazionali, alimentando un circolo virtuoso di capacità e competenze, che una volta tornati in Italia contribuiranno «attivamente allo sviluppo del Paese». Perché il requisito fondamentale per la borsa di studio è il rientro in patria dopo gli studi nelle più prestigiose università straniere: «È un progetto di responsabilità sociale di cui i giovani sono interpreti per portare avanti la storia del made in Italy che va protetta. La sfida di coloro che si cimenteranno nelle imprese italiane sarà di farle restare sul territorio; è questa una responsabilità sociale dove ognuno dovrà fare la sua parte». Nei 10 anni del progetto sono state assegnate 425 borse e per l’edizione 2023-24 sono 71 gli studenti selezionati si recheranno presso istituti come Harvard, Columbia e Ucla negli Usa; Oxford, Cambridge e London School of Economics nel Regno Unito e così via in mezza Europa. «Avete fatto un salto avanti» ha detto Zegna ai ragazzi attenti. «È bello che la Scholarship colga le migliori facoltà italiane. E colga tutte le discipline. Potevamo esser molto più selfish con una scuola di nostro settore per far venire i giovani a lavorare da noi, ma così avremmo fatto un  tributo solo al nostro settore. Non avremmo però fatto un tributo al nostro Paese, quindi abbiamo allargato a tutte le discipline». E poi: «Ci auguriamo possiate applicarvi in politica. Abbiamo bisogno di giovani che applichino la scienza imprenditoriale alla politica». Per la speciale decima edizione del programma in Oasi Zegna sono arrivati proprio in tanti a respirare il profumo di un’iniziativa che guarda all’oggi e al domani: «Perché abbiamo bisogno che i ragazzi tornino a creare leadership e a dare esempio. L’augurio è che la carriera segua in Italia. Il give back, il restituire, è essenziale. Se farete qualcosa per altri sarete i benvenuti».

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