I dottori tornano a scuola e Valdilana è senza medici

Per i due medici di base Akim Soukrat e Hamid Zariate, in servizio a Valdilana dal maggio scorso potrebbe iniziare qualche problema nell’apertura quotidiana degli ambulatori. I  due medici di medicina generale avevano ottenuto dalla Regione un incarico solo temporaneo perché non ancora in possesso della specializzazione  triennale  di  diploma. Un’iniziativa dettata dall’urgenza di tamponare la mancanza di medici sul territorio dopo il pensionamento e il trasferimento di alcuni professionisti.
Soukrat e Zariate sono laureati in Medicina ma stanno conseguendo il diploma di formazione in Medicina Generale, che si ottiene al termine di un corso post-laurea triennale. Nello scorso anno accademico la Regione ha consentito la frequenza on line per limitare i contatti durante la pandemia, ma da quest’anno è richiesta la presenza: due pomeriggi settimanali all’università di Torino. Come conciliare lo studio con l’apertura degli ambulatori? La preoccupazione si è diffusa a macchia d’olio tra i pazienti dei due dottori che ora attendono risposte. «Anche dal sindaco» dicono «pur se non è il diretto responsabile delle scelte della sanità regionale». Mario Carli non si tira in- dietro. Dice: «Sono a conoscenza del possibile disagio per  i pazienti, e quindi ho telefonato alla dottoressa Barbara Bragante (direttore del Distretto dell’Asl Biella, ndr), sempre disponibile e attenta ai temi della sanità sul nostro territorio». E continua: «La dottoressa ha confermato che il numero di pazienti in carico ai due medici, non ridotti anche se ancora dottorandi, rende difficile con- ciliare gli impegni. Quindi ha inviato una lettera alla Regione per chiedere la prosecuzione delle lezioni universitarie da remoto». La questione “universitari“ non riguarda solo i due medici di Valdilana, ma coinvolge altre nuove nomine a tempo temporaneo. Conclude Carli: «Mi unirò alla richiesta del Distretto dell’Asl per una didattica a distanza. Faremo del nostro meglio per assicurare la continuità del servizio».
DONATA BELOSSI

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