Ieri l’ultimo saluto a Giorgio Carta, l’amico del ciclismo

Aveva 82 anni

Ieri pomeriggio, venerdì 10 ottobre, al Tempio crematorio l’ultimo saluto a Giorgio Carta.

Lo sport ha sempre unito le persone, lo sport non smetterà mai di unire le persone. Anche se qualcuno lascia i propri cari, i propri affetti, verrà sempre ricordato; in alcuni di questi casi lo sport è veicolo di memorie. In particolare il ciclismo, che ha caratterizzato la vita di Giorgio Carta, mancato mercoledì 8 ottobre all’età di 82 anni.

Cossato perde un appassionato

Cosa contraddistingueva Giorgio (Pier Giorgio solo per la carta d’identità) Carta? La passione. Il ciclismo è il pensiero primo che rinfresca le menti delle persone, ma il trasporto che riponeva quotidianamente nelle mansioni da svolgere e nei rapporti con le persone era invidiabile. Una figura ben voluta da chiunque, in ogni angolo d’Italia. Dove Giorgio Carta è transitato ha solo lasciato buone sensazioni e ravvivato l’animo di chi lo ha conosciuto.

Le due ruote, una seconda vita

Persona impegnata con costanza nel mondo del ciclismo, la bicicletta ha rappresentato parte consistente della vita di Giorgio Carta. Anima e cuore dedicati, oltre alla famiglia, ai conoscenti stretti e all’impiego in Mondoffice (fino all’inizio degli anni Duemila nello store a Cossato), allo sport che gli ha permesso di viaggiare, di dirigere, di conoscere nuove persone. Nella sua carriera ciclistica, Carta è stato direttore sportivo e vice presidente del Gs Sella, la squadra biellese simbolo tra i dilettanti tra fine anni Ottanta e inizio anni Novanta. Dal Gs Sella poi il passaggio alla quotata Brunero di Ciriè dove è stato apprezzatissimo direttore sportivo e uomo disponibile sempre a tutto per i suoi corridori, da una semplice parola di conforto ai consigli tecnici. Negli anni ha avuto la possibilità di dirigere anche tanti corridori lanieri di talento, da Marco Bellini a Giampiero Polto, da Sergio Barbero ad Andrea Rabacchin, a Oscar Ravetti. Proprio Oscar Ravetti nel ricordarlo ha scritto: «Ciao Giorgio sei stato per me un secondo papà, ho passato dei momenti con te riposa in pace». Tra i più sentiti ricordi anche quello di Beppe Damilano, collega d’ammiraglia per una vita alla Brunero: «Sempre bravo, onesto, amavi i nostri ragazzi, di te potevo fidarmi ad occhi chiusi, sei stato un amico, un fratello, mi mancherai moltissimo».

Le sue capacità sono sempre state accompagnate da modi di operare estremamente cordiali, che gli hanno permesso di stringere conoscenze oltre la realtà biellese. Alcuni momenti che vale la pena citare sono le trasferte per le gare fuori porta. Basti pensare a Sanremo, ad esempio, quando almeno 50 persone seguivano la squadra del Gs Sella con i pullman.

Il ricordo del figlio Davide

Tanti gli amici, i conoscenti e gli appassionati di ciclismo che hanno conosciuto Giorgio Carta. Molti di loro hanno condiviso momenti legati ai pedali, ma una persona nello specifico ha voluto salutarlo attraverso un pensiero pubblico sul proprio profilo Facebook, il figlio Davide: «Quando ti ho visto questa mattina ho sentito qualcosa» ha scritto mercoledì sera. «Quel qualcosa che un papà trasmette al figlio, quel tuo riposare con quel respiro. Sentivo che mi stavi salutando ma non pensavo così a distanza di qualche ora. Hai dedicato la tua vita allo sport, ci siamo guardati le ultime corse ancora domenica insieme e mi parlavi dei tuoi corridori ricordando il tuo amato ciclismo. Non hai mai smesso un solo attimo della tua vita a fare del bene per me e per chi ti stava intorno. Fino agli ultimi giorni hai pensato a tutti quei ragazzi che negli anni hai avuto con te finchè non ti sei ritirato dal tuo amato mondo del ciclismo, quel mondo che hai fatto amare anche a me. Ora pedalerai con me da lassù papà, ti sentirò in ogni salita come ai vecchi tempi, sarai con me in ogni mio respiro ad ogni mia uscita. Insieme sempre in sella. Sarai con me per sempre. Ti voglio bene».

© RIPRODUZIONE RISERVATA