
Il canto di “Faccetta nera” all’Adunata: è polemica
Dopo il video registrato in via Gramsci nella festa degli Alpini le prese di distanza dell’Ana nazionale
È notte fonda quando, nella centrale via Gramsci, c’è ancora gente davanti a uno dei bar ancora aperti per la festa degli Alpini. Da un altoparlante, a un volume che rende difficile ignorarlo, parte “Faccetta nera”, canzone dell’orgoglio coloniale dell’era fascista e, in quanto tale, simbolo del ventennio. Dal capannello, dove si vedono cappelli con la penna nera, si alza qualche voce di chi ne conosce le parole. E si alza anche qualche braccio destro, teso nel saluto romano. Il video, arrivato nella redazione de Il Biellese e pubblicato nella tarda mattinata di venerdì sui canali social, è una macchia nella festa dell’Adunata. E ha sollevato una polemica che ha superato in fretta i confini della provincia.
Pronta è stata la richiesta di una presa di distanza. «Non ha nulla a che vedere con quanto stiamo celebrando in questi giorni e, ancor più in questa nostra città, è un insulto alla memoria» hanno scritto in un comunicato la segretaria provinciale del Pd Elisa Francese e quello cittadino Andrea Basso, facendo riferimento al Biella medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza, celebrata anche per l’impegno nella Liberazione degli Alpini ricordata in un saggio presentato proprio a Biella. Un dettaglio ricordato anche nel comunicato di Giuseppe Paschetto e Karim El Motarajji del Movimento 5 Stelle: «Gli Alpini che si sono impegnati anche nella guerra di Liberazione non meritano tali inqualificabili atteggiamenti». Sul piano nazionale sono arrivate le dichiarazioni della segretaria Pd Elly Schlein: «Mi chiedo quanto dovremo aspettare per avere parole di condanna forti e nette da parte di tutte le forze politiche, tutte le istituzioni e di chi governa».
Nel tardo pomeriggio una nota di Sebastiano Favero, presidente nazionale dell’Ana, ha parlato di musica che proveniva «da un altoparlante di un locale privato e non dall’impianto di servizio dell’Adunata» prima di prendere una posizione netta: «L’Ana è una associazione di volontari apartitica per statuto e si dissocia perciò da qualunque forma di propaganda politica. Stiamo celebrando la nostra Adunata in una città medaglia d’oro della Resistenza. Episodi come quello diffuso online non hanno nulla a che vedere con il significato e i valori propugnati da quasi 105 anni dalle 320mila penne nere associate all’Ana».
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