Il debutto polemico della lista Cavalotti

Marco Albeltaro ha lasciato l’incontro sbattendo la porta: «La scelta del candidato sindaco è stata calata dall’alto»

Nasce tra le polemiche la nuova lista civica che riunisce una buona parte degli oppositori della maggioranza in carica. A poco più di cinque mesi dalle elezioni amministrative, la sala Pizzaguerra di Villa Ranzoni è stata teatro di discussione. La nuova unione, che vede coinvolti PD, Movimento 5 Stelle e Revello Controcorrente, ha preso ufficialmente vita martedì 19 dicembre. «Le sigle hanno fatto un passo indietro per farne uno più grande insieme». Così Marco Barbierato, attuale consigliere comunale del Partito Democratico, ha dato il via all’assemblea. La pianificazione si è focalizzata sui concetti di riqualificazione (sociale, urbana, economica, culturale) e programmazione. La schiettezza delle parole di Giuseppe Paschetto, in rappresentanza del M5S, ha fissato tre punti: «Il programma deve: basarsi su una spinta ambientalista; rispettare tre valori, ossia competenza, rappresentatività ed affidabilità; dimostrare condivisione tra chi opera, valore da mantenere soprattutto dopo le elezioni al di là del risultato».

Stefano Revello e Mirco Squaiella non hanno risparmiato da critiche ed ironie gli ultimi 15 anni di amministrazione, attaccando l’eccesso di burocrazia di alcune iniziative e la carente attenzione verso la vita sociale della città di Cossato. In attesa di venire a conoscenza concretamente di progetti, ad esporsi è stato anche il tridente di segretari del PD, rimasto in realtà una coppia in seguito alle dimissioni di Fabrizio Cavalotti, avvenute la sera precedente alla riunione del circolo piddino. Queste le parole in merito dell’ormai ex segretario: «Mi dimetto da segretario, ho preso questa decisione dopo quasi 10 anni di attività. La scelta è maturata in seguito alla possibilità di ricoprire incarichi in questa nuova lista e per evitare attacchi politici dall’esterno di conseguenza».

Da queste dichiarazioni appariva lampante che si prospettasse un ruolo primario per Cavalotti, il quale però, di fronte alla platea, ha negato che il nome del futuro candidato sindaco fosse già stato individuato. La pronta smentita è discesa dalle labbra di Paschetto, che con decisione ha annunciato nome e cognome proprio di Fabrizio Cavalotti.

Con la maggioranza dei presenti d’accordo con la preferenza, chi ha storto il naso è Marco Albeltaro, contrariato della decisione presa, a suo dire, in maniera troppo affrettata e senza lasciare necessario spazio di ragionamento ai più. Il finale arroventato ha fatto pervenire Alessandro Cavalotti, anch’egli consigliere comunale piddino, ad una seccata replica: «Spiace se la scelta non soddisfa pienamente tutti, ma il nome di Fabrizio Cavalotti è maturato nel tempo, è frutto di mesi e mesi di confronto, proposte e si tratta di un’intesa trovata tra i principali fautori di questa iniziativa».

Presente in sala anche l’ex sindaco cossatese Ermanno Bianchetto Buccia, membro di Italia Viva. Proprio questo partito non farà parte dell’alternativa politica a causa di alcune divergenze con i costituenti della neo-lista civica. Alcuni presenti hanno parlato di veti posti dagli esponenti del partito renziano qualora Italia Viva fosse rimasta parte attiva all’interno del gruppo: tra questi la candidatura a sindaco di Vittorio Barazzotto, ex primo cittadino di Biella, e la volontà di passare dalle elezioni primarie. A ridosso dell’inizio del 2024 scatta il totonomi per la formazione della lista. A gennaio è previsto il primo di una serie di incontri per concretizzare quanto presentato al battesimo di questa nuova realtà.

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