Il messaggio di Lace: “Tutti gli antifascisti sono benvenuti”

Alla manifestazione del 25 aprile il vicesindaco di Donato risponde alla comunità ebraica di Ivrea che non ha partecipato

«Mi spiace se qualcuno ha deciso di non festeggiare il 25 aprile con noi per qualche preconcetto o per timore di contestazioni: la partecipazione è il sale della democrazia e tutti gli antifascisti qui sono benvenuti»: le parole del vicesindaco di Donato Paolo Bonino hanno lanciato un messaggio in apertura della commemorazione della Liberazione di Lace, tradizionale appuntamento in valle Elvo, in memoria di un rastrellamento nazifascista in cui persero la vita dodici partigiani. È stata la risposta alla comunità ebraica di Ivrea che, con una lettera aperta, aveva annunciato che non avrebbe partecipato alla manifestazione temendo prese di posizione eccessivamente israeliane di due dei relatori invitati, l’ex assessore comunale di Biella Diego Siragusa e l’ex sindacalista dei metalmeccanici della Cgil Giorgio Cremaschi. «Non sempre a Lace ci siamo trovati d’accordo con tutti gli interventi» ha detto Bonino «ma i partecipanti li hanno sempre accolti con autentico spirito democratico, dimostrando maturità non comune ad altre manifestazioni».

Da lui sono arrivate anche considerazioni sulla libertà di parola: «Purtroppo le cronache ci riportano giorno dopo giorno a una progressiva erosione del diritto di pensare ed esprimersi liberamente. Il fatto che ciò avvenga lentamente non è meno grave ma solamente più subdolo: oggi critico un cantante, domani censuro uno scrittore. Oggi richiamo un giornalista, domani interrompo una trasmissione televisiva. Oggi modifico il percorso di un corteo, domani vieto una manifestazione. Oggi precetto uno sciopero, domani chiudo una fabbrica. Ma la forza della Costituzione figlia della Resistenza è anche la libertà di potersi esprimere, magari anche in dissenso».

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