Il ponte di Chiavazza dedicato a Nino Cerruti

Sabato 14 la cerimonia di intitolazione all’imprenditore e stilista. Il fratello Attilio: «Aveva un carattere difficile. Per fortuna»

«Con mio fratello non era facilissimo andare d’accordo perché, per la fortuna del lanificio e anche nostra, aveva un carattere abbastanza duro e difficile»: le parole di Attilio Cerruti, l’ultimo ancora in vita dei tre fratelli che hanno segnato settant’anni della storia del lanificio di famiglia, hanno strappato un sorriso nella mattina in cui il ponte di Chiavazza ha cambiato nome, diventando ponte Nino Cerruti. È stato il modo in cui la città ha scelto di onorare la memoria dell’imprenditore e stilista che ha portato i tessuti, lo stile e l’eleganza biellese oltre i confini di una piccola provincia. «Era un omaggio doveroso» ha detto il sindaco Marzio Olivero «a una persona che ha reso grande questa città».

Sabato 14 giugno la cerimonia è cominciata proprio sul ponte, dove sono state scoperte le targhe con il nome di Nino Cerruti: dalle balaustre di quell’attraversamento sul torrente Cervo, guardando verso valle, si vede proprio il lanificio, «che in tutti questi anni» ha detto il fratello Attilio «è cambiato tantissimo restando sempre all’avanguardia». Poi i presenti, guidati dalla musica della banda Verdi, si sono trasferiti proprio davanti alla fabbrica, nello spiazzo da cui partì il funerale del “signor Nino” nel 2022. Insieme all’inno di Mameli è stato eseguito anche quello d’Europa, quasi un omaggio a un personaggio cospompolita che era di casa a Biella, come a Parigi o Hollywood.

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