Il presidio per i bambini ucraini deportati

Storie e testimonianze (e pochi presenti) per la manifestazione di protesta contro i trasferimenti forzati in Russia dei minori

«Ho ancora l’applicazione sul telefono che avevo scaricato a maggio quando ero andata a Kyiv: l’allarme per i bombardamenti suona ogni notte»: Federica Valcauda, tesoriera biellese di Europa Radicale, ha ricordato con la sua testimonianza come si vive in Ucraina quattro anni dopo l’inizio dell’invasione russa. Lo ha fatto nella serata di venerdì 21, al presidio convocato in solidarietà con i bambini deportati dagli occupanti per essere “russificati” strappandoli alle loro famiglie. Ha scelto di raccontare storie che ha vissuto direttamente anche Marco Barbierato, consigliere comunale del Pd a Cossato e impegnato con l’associazione Progetto Arca nell’accoglienza di ragazze e ragazzi ucraini in Italia: la sua famiglia ne sta ospitando uno, che frequenta l’istituto alberghiero in Italia. «Quando chiama a casa la madre e la sorella, che è stata anche lei da noi, le telefonate sono sempre brevi» ha detto. «Non possono lasciar scaricare la batteria del telefono, dato che in queste settimane la corrente non è garantita. E questo avviene perché la Russia non sta bombardando obiettivi militari, ma civili come le centrali elettriche». Barbierato ha parlato anche di un ragazzo ormai diciottenne che ha portato in Italia accompagnandolo dal confine polacco: «Ora vive qui, ha anche un lavoro. Ma non sa quando potrà tornare a casa, a Melitopol. Se lo facesse, oggi che è occupata dai russi, verrebbe arruolato per forza e costretto a sparare contro la sua gente».

Poche sono state le presenze alla manifestazione, con qualche rappresentanza di politica e di associazioni, dal Pd al comitato M come Matteotti, dalla lista civica Biella c’è ad Andrea Foglio Bonda di Buongiorno Biella che, insieme al collega consigliere comunale Andrea Basso del Pd, ha promesso di portare a palazzo Oropa la mozione con cui chiedere all’Italia l’impegno a occuparsi, sul piano internazionale, di far rientrare a casa bambine e bambini deportati per forza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA