
In trecento alla manifestazione per l’Europa
Niente bandiere di partito sabato pomeriggio a Biella per il raduno “figlio” di quello di Roma. Ai giardini il presidio di Rc
Le parole contro l’indifferenza attribuite (per errore) a Bertolt Brecht hanno chiuso sabato pomeriggio la manifestazione per l’Europa di Biella, clone di quella di piazza del Popolo a Roma lanciata sulle colonne del quotidiano La Repubblica dall’editorialista Michele Serra. A leggerle è stato Paolo Furia, ex segretario regionale del Pd, in una giornata però caratterizzata da un’unica bandiera, quella blu con le stelle gialle dell’Ue. Furia ha fatto comunque gli onori di casa sotto i portici di palazzo Oropa davanti a un pubblico comunque numeroso (tra le 200 e le 300 presenze) che non si è lasciato intimorire dalla giornata di pioggia. Tra i presenti c’era molto centrosinistra, con i consiglieri comunali Andrea Basso e Greta Cogotti, con Sara Novaretti della lista civica Biella c’è ma anche con il presidente del consiglio comunale (di Fratelli d’Italia) Luca Zani. Non sono mancati i padri nobili della politica biellese Gianluca Susta (che è stato parlamentare europeo) e Wilmer Ronzani e la consigliera regionale in carica Emanuela Verzella. Dalle amministrazioni del territorio c’erano la sindaca di Occhieppo Inferiore Monica Mosca, il consigliere ed ex sindaco di Mongrando Tony Filoni (con la bandiera della pace) e il consigliere di Cossato Marco Barbierato, uno di coloro che si sono alternati al microfono per una serie di letture che hanno spaziato da Jean Monnet a David Sassoli, fino agli articoli del trattato dell’Unione Europea.
Quasi in contemporanea un’altra piazza ha invece ospitato il presidio per la pace e contro il piano di riarmo dell’Ue organizzato da Rifondazione Comunista. Qui le bandiere di partito c’erano, insieme a quelle arcobaleno e a un vessillo della Palestina, mentre la partecipazione è stata decisamente meno numerosa. Anche in piazza Vittorio Veneto una frase di Bertolt Brecht era appesa sul gazebo: «Alla fine dell’ultima guerra ci furono vinti e vincitori. Tra i vinti la povera gente faceva la fame. Tra i vincitori faceva la fame la povera gente».
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