La prima notte dell’Adunata: la festa e le chiusure

Musica, balli e fanfare nel centro storico invaso di Alpini. A mezzanotte le transenne per sigillare la zona pedonale

Prima la festa e poi le transenne: la prima notte dell’Adunata degli Alpini a Biella è stata anche quella dell’entrata in vigore delle chiusure. Già nel tardo pomeriggio la maggior parte delle strade del quadrilatero vietato al traffico fino a domenica si era lentamente svuotata. Ma a mezzanotte, l’ora dei divieti di transito e di sosta, c’era ancora qualche auto dove non doveva essere, cioè lungo le strade. Salvo un po’ di tolleranza da parte degli addetti, il rischio per qualcuno è di dover andare a cercare, nel giro di poche ore, la propria vettura nel deposito delle rimozioni forzate, con il Comune che ha siglato un contratto per la reperibilità di dieci carri attrezzi fino alla fine dell’evento.

Prima che le barriere sigillassero il centro storico allargato, di Biella si erano letteralmente impossessati gli Alpini. Prima i camper, le tende e le strutture provvisorie montate in men che non si dica che sono comparsi ai quattro angoli della città e poi, la sera, tutti in centro a festeggiare: ogni postazione di cibo da strada e ogni bar era circondata da un capannello di penne nere e di loro amici vecchi e nuovi, con più di un biellese che, nonostante la pioggia, ha deciso di mettere il naso fuori di casa. Bicchieri di birra o di spritz in mano, rigorosamente in contenitori monouso non di vetro come da ordinanza del sindaco, gli Alpini hanno cantato, ballato alla musica da discoteca che i locali hanno diffuso a piene mani e suonato, improvvisando fanfare sotto i tendoni dei bar. Il tutto a un volume non da sera infrasettimanale biellese, ma per qualche giorno la città sembra pronta a essere più tollerante.

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