La protesta di medici e operatori sanitari contro la Regione: flash mob virtuale all'ospedale. Le foto

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«Tutte le cose non fatte: dalla mancanza di mascherine, tamponi e risorse aggiuntive alle assunzioni inadeguate» si legge così nell'inizio della nota, firmata da Fp Cgil e Uil Fpl, che racconta il flash mob di ieri con un presidio ("virtuale") davanti all'ospedale di Biella «per sottolineare la protesta dei medici, degli infermieri e di tutti gli operatori sanitari e amministrativi per il grave silenzio della Regione; per tutte le cose non fatte a partire dalla mancanza delle mascherine, all'assenza dei tamponi, assunzioni inadeguate e alle risorse aggiuntive che non ci sono».
«Una manifestazione - spiegano ancora i sindacato - di indignazione di medici, infermieri, operatori tecnici, sanitari e amministrativi che protestano stando in silenzio davanti agli ospedali. La Regione Piemonte continua a non dare le giuste risposte. C'è stato un incontro tra la regione Piemonte e le organizzazioni sindacali dei medici, a cui non era presente l'assessore Icardi ma solo i dirigenti dell'assessorato che hanno comunicato che stanno aspettando indicazioni da Roma in merito alla distribuzione di risorse aggiuntive. I soldi finiranno nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità piemontese chissà quando perchè in ogni caso l'iter burocratico sarà lungo. Un incontro interlocutorio che non ha portato a nulla di fatto. Ancora e solo parole. I nostri professionisti sono descritti come eroi. Tuttavia alla prova dei fatti ancora una volta non si vuole affrontare il nodo del riconoscimento economico per il il contributo di professionalità e di sacrificio personale che hanno dato e stanno dando per l'emergenza sanitaria. Non si può accettare che chi salva la nostra vita rischi in prima persona e si veda svalorizzato. Non si può accettare che non si faccia un protocollo sulla sicurezza per gli operatori della sanità. A Biella non avendo avuto l'autorizzazione a manifestare, nonostante avessimo rassicurato il rispetto di tutte le normative sulle sicurezza previste dagli attuali decreti, lo abbiamo fatto in modo virtuale con le persone di carta in sostituzione delle persone in carne ed ossa e con i tanti messaggi che gli operatori ci hanno inviato dal loro posto di lavoro».

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