La scomparsa di Angelo Zegna

Giovedì si è spento nella sua casa di Trivero Angelo Zegna. La notizia, nonostante il riserbo dei familiari che hanno chiesto di renderla nota a funerali avvenuti, si è però presto diffusa e ha creato un vasto cordoglio in tutto il Biellese.

Ecco chi è stato Angelo Zegna (1924-2021).


Gli esordi del Gruppo Zegna risalgono all'inizio del ‘900, quando Michelangelo (Angelo) Zegna, orologiaio originario di Trivero, nel biellese, apre una fabbrica tessile nel vicino comune di Flecchia: nel 1910, tre dei dieci figli di Angelo, tra cui l'ultimogenito Ermenegildo, fondano il Lanificio Zegna. Sin dai primi anni l'azienda vede al timone Ermenegildo e, fino ai primi anni ’40, anche il fratello Mario. In quelli stessi anni, l’ingegnere Aldo (nato nel 1920) e il dottor Angelo Zegna (nato nel 1924), figli di Ermenegildo, entrano a far parte del Lanificio Ermenegildo Zegna e Figli e ne prenderanno le redini nel 1966. Con Aldo e Angelo, seconda generazione alla guida dell'azienda, il marchio Ermenegildo Zegna debutta nel ready-to-wear , con il lancio delle prime collezioni di prêt-à-porter , segnando il passaggio dal tessile alla confezione.
Angelo, cresce insieme al fratello Aldo, respirando l’aria del Lanificio Zegna di Trivero, ascoltando il rumore dei telai che scandiscono le sue giornate all’insegna di una educazione rigida ma piena di trasporto per quel luogo, risultato della passione incondizionata del papà Ermenegildo. Trivero, il lanificio, le montagne e la natura circostante, che diventeranno poi l’Oasi Zegna, influiscono sulla sua tempra, sobria e essenziale, che, basata sull’operosità e la rettitudine ma anche la curiosità, lo porterà molto lontano nella costruzione della solidità del Gruppo Zegna.
Angelo ha una intelligenza vivida, osserva il mondo con gli occhi dell’imprenditore illuminato, studia i tessuti e gli abiti che gli uomini indossano. La grande guerra lo conduce al fronte e quando tutto finisce per Angelo non ci sono più ostacoli ma solo grandi opportunità. Zegna deve diventare il numero uno ed essere conosciuto in tutto il mondo.
Angelo, con Aldo, insieme a Ermenegildo lavorano con coraggio e fermezza per raggiungere questo obiettivo, che arriverà negli anni ’60. A metà degli stessi anni Ermenegildo lascia la gestione completa dell’azienda ai due figli che hanno l’incarico di consolidare e proiettare Zegna nel futuro.
Angelo lo fa immediatamente con la produzione di abiti finiti, prodotti nello stabilimento che apre a Novara, al quale ne seguiranno altri anche all’estero, e subito dopo si concentra sull’esportazione internazionale e la creazione del servizio ‘Su Misura’ con l’apertura di una specifica unità produttiva in Svizzera. I tessuti ineccepibili e della più alta qualità diventano abiti impeccabili e elegantissimi, fatti dalle sapienti mani degli artigiani del bello.
L’espansione porta investimenti, utili e fama globale. Angelo ha una formazione internazionale, viaggia nel mondo, parla inglese e tedesco fluentemente, è inarrestabile. Con Zegna si rapporta ai marchi italiani che si apprestano a costituire l’industria della moda italiana, il Made in Italy nel mondo. Nei due fratelli, Angelo e Aldo, l’animo del fondatore Ermenegildo si sdoppia per caratterizzare due personalità complementari, che si completano e lavorano insieme per lo stesso scopo: continuare a nutrire il progetto e la visione di Ermenegildo.
Angelo e il fratello Aldo rappresentano l’anello di congiunzione di una famiglia che di generazione in generazione si passa il testimone, aggiungendo e sviluppando. Se per Ermenegildo sono i tessuti, per Angelo e Aldo si tratta di abiti e capispalla mentre per Gildo e Paolo significa espansione retail a livello internazionale, e il rafforzamento di un Gruppo oggi leader nell’abbigliamento del lusso maschile e nei tessuti pregiati, prodotti dalla Piattaforma Laboratorio del Lusso Tessile costituita dall’eccellenza di aziende italiane che Zegna ha acquisto negli anni per preservare il know how italiano e continuare a creare valore e crescere in modo responsabile.



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