L’Aeroclub di Biella volerà in altri cieli

Dopo lo sfratto da parte di Air Vergiate a Cerrione, accordi con Vercelli e Torino

Dagli anni ’70, ogni fine settimana ai tavolini del bar della sede dell’Aeroclub Luigi Sella che si affacciava lungo la pista di parcheggio dell’aeroporto di Cerrione, si assiepavano oltre 300 persone. Molte per bere qualcosa e guardare il sempre affascinante spettacolo degli aerei che decollavano e atterravano in continuazione, alcune per far vivere alle proprie famiglie il brivido del battesimo dell’aria, grazie ai soci del club che, per potere svolgere le ore di pilotaggio richieste per il mantenimento del brevetto, si prestavano volentieri a trasportare ragazzi e adulti per un volo su tutto il Biellese.

A distanza di oltre 50 anni queste domeniche sono rimaste solo un ricordo, così come le grandi manifestazioni aeree internazionali che accoglievano intorno allo scalo biellese centinaia di migliaia di persone dalla mattina fino al tardo pomeriggio che si ammassavano sui prati per ammirare le evoluzioni aeree, concluse spesso con l’esibizione acclamatissima delle Frecce Tricolori.

A fine anno l’Aero Club Luigi Sella lascerà infatti la sua sede storica per il più banale dei motivi: lo sfratto esecutivo da parte dei nuovi proprietari della Sace, società proprietaria dello scalo, fondata dai privati appassionati e poi sviluppata dagli enti pubblici locali entrati nella compagine azionaria. Uno sviluppo interrotto dalle difficoltà di gestione e dai debiti accumulati, che negli ultimi decenni ha portato al declino della struttura, inaugurata nel 1968 da Oscar Luigi Scalfaro, allora ministro, che sarebbe poi diventato Presidente della Repubblica, e al suo declassamento da struttura commerciale di terzo livello, sulla quale si sognava di sviluppare un traffico per passeggeri in grado di rompere l’isolamento biellese, ad aeroporto privato di aviazione generale.

I proprietari attuali, la società lombarda Air Vergiate, hanno deciso di dare seguito allo sfratto al glorioso aeroclub biellese, che per molti anni aveva gestito in proprio lo scalo.

«Lo sfratto era arrivato già nel 2021» ha spiegato in una conferenza stampa il legale dell’aeroclub Giancarlo Petrini «ma in questi due anni abbiamo cercato, senza successo di provare a mettere insieme le nostre attività di addestramento di nuovi piloti con quelle dei proprietari, ma alla fine le condizioni che ci sono state proposte risultavano eccessivamente penalizzanti per noi, per cui il sogno di creare una scuola di volo piemontese è tramontato e oggi siamo arrivati all’epilogo di questa storia».

Massimo Zaniboni, presidente dell’Aeroclub Luigi Sella, a cui è associato dagli inizi dell’attività, non nasconde la propria amarezza per questa decisione: «Più che una fusione ci è stata proposto il ridimensionamento della nostra attività per lasciare spazio a quella di Air Vergiate. Una condizione che non potevamo accettare, in quanto non avrebbe consentito al nostro club di restare in attività».

Infatti, nonostante lo sfratto, l’aeroclub biellese proseguirà la sua attività per i soci appassionati, sostenuta, come in passato, dalla scuola di volo, alla quale, nel corso degli anni, si sono brevettati centinaia di piloti che hanno poi proseguito la loro carriera nelle più importanti compagnie commerciali e anche nell’Aeronautica Militare.

Il nuovo assetto si bassa su due accordi, molto simili, che sono stati raggiunti con l’Aeroclub di Torino, due anni fa, e, più recentemente, con quello di Vercelli. La piccola flotta di aerei del club biellese, con i suoi istruttori e i suoi soci, traslocherà quindi in queste due strutture per proseguire la sua storia: a Torino, al centro Aeritalia, dotato di una pista asfaltata di mille metri di lunghezza, e a Vercelli, dove la pista è erbosa e lunga 850 metri. A Torino, dove sarà anche costruita una sede per le lezioni teoriche in un container, faranno base 6 aerei, tra cui due bimotori, e un elicottero, uno dei quali verrà utilizzato per alcuni giorni la settimana a Vercelli e un altro, si spera, se le condizioni di affitto richieste non saranno eccessive, possa restare a Biella per non costringere i soci piloti a spostarsi altrove per fare le loro ore di volo.

Nel Biellese resterà la sede legale, a Vergnasco, nel comune di Cerrione, poco distante dall’aeroporto, dove ci saranno gli uffici per il disbrigo delle pratiche e le aule per le lezioni teoriche degli aspiranti piloti. Nel Biellese resterà, nell’area occupata già da qualche anno a Salussola, anche la sezione degli aeromodellisti, mentre si cerca invece di trovare una sede per il simulatore di volo, un tempo usato per l’addestramento, che verrà utilizzato come attrazione per il pubblico e le scuole. Allo studio anche l’ipotesi di trovare lo spazio per un’elisuperficie da destinare alle lezioni per gli elicotteristi, in alternanza con Torino.

«Ci spiace molto per l’esito di questa vicenda» hanno commentato Petrini e Zaniboni, insieme al socio Paolo Mander, che in questi anni si è impegnato per trovare una soluzione che salvaguardasse la scuola di volo biellese. «Purtroppo, però, dopo il disimpegno da Sace, le istituzioni locali ci hanno un po’ abbandonato a noi stessi e non si sono mai preoccupate che il territorio rischiasse di perdere quella che è stata una delle associazioni più importanti della nostra Provincia».

È un po’ come la fine del sogno biellese di riuscire a entrare in connessione con il mondo, anche senza strade e ferrovie. Le apparecchiature per l’assistenza strumentale al volo, che utilizzava anche l’aeroporto internazionale di Malpensa, sono state da tempo disattivate.

«Avevamo costruito una cisterna con annessa pompa per i, rifornimento di carburante per gli aerei» aggiunge Zaniboni. «Così come la nostra sede con il bar, gli uffici e le aule era stata realizzata dal nostro club molti anni fa. Purtroppo, però, con l’acquisizione della Sace i nuovi proprietari hanno rilevato tutte le superfici della struttura e, di conseguenza, quello che c’era sopra, per cui ce ne dovremo andare solo con i nostri aerei e poco più».

L’annuncio è avvenuto davanti al bar, chiuso da tempo, mentre dalle vetrate si vedevano sfrecciare sulla pista di decollo delle autovetture: lo scalo è infatti chiuso diversi giorni alla settimana e offerto ad altri tipi di attività.

Sulla rotonda lungo la strada d’accesso che porta all’aeroporto resta il vecchio aereo delle Frecce Tricolori, donato dalla pattuglia acrobatica dopo una delle tante esibizioni nel Biellese, mentre sulla pista qualche vecchio velivolo è posteggiato nei pressi dell’officina di manutenzione che prosegue la sua attività, nella zona degli hangar. I biellese, se vorranno continuare a volare, dovranno farsi “crescere le ali” altrove.

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