L'assessore Caucino: «Occupazioni abusive, nel Piemonte dati sotto controllo»

«MA CRESCE IL TASSO DI MOROSITA’ E NON DOBBIAMO ABBASSARE LA GUARDIA»

Ad oggi, nelle case gestite da Atc Piemonte Nord, gli immobili abitati illegalmente sono 103, ma si teme che gli effetti della grave crisi che stiamo vivendo potrebbero fare aumentare i casi. Il dato che più preoccupa è la percentuale di chi non paga canoni o bollette, che si attesta al 40 per cento. Nessun «abusivo» a Biella e Verbania. Caucino: «Situazione sotto controllo: ma occorre non abbassare la guardia, mettere un freno all’illegalità e tutelare le fasce più deboli della popolazione e i nuovi poveri, vittime della pandemia. Nessuno deve essere lasciato da solo».
Al momento i numeri sono sotto controllo, ma occorre monitorare la situazione per prevenire e combattere l’illegalità e, allo stesso tempo, intervenire con tempestività affinché gli effetti della crisi causata dalla pandemia non vadano a danneggiare irrimediabilmente le famiglie e le persone più deboli.
E’ questa la posizione dell’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino, che commenta i dati, aggiornati al 30 dicembre 2020, relativi all’Atc Piemonte Nord: dai calcoli risulta che, complessivamente, nelle province di Biella, Vercelli, Novara e Verbano Cusio Ossola il totale delle case popolari sfitte ammonta a 1069 unità di cui 96 a Biella, 409 a Novara, 363 a Vercelli e 201 nel Vco.
Sotto controllo, anche se da tenere d’occhio con molta attenzione, il numero di alloggi occupati abusivamente che, unendo le quattro province di competenza di Atc Piemonte Nord, risultano essere 103. Un fenomeno che, però, interessa soprattutto il Novarese (44) e il Vercellese (59). Nessun trasgressore è infatti segnalato a Biella nel Verbano Cusio Ossola.
Stona, invece, il tasso di morosità, che nel Nord del Piemonte si attesta al 40 per cento. In sostanza su 10 assegnatari 4 non pagano l’affitto. «Si tratta di un fenomeno - commenta Caucino - condizionato sicuramente dalla grave crisi innescata dagli effetti della pandemia e, contestualmente, dall’emergere delle “nuove povertà”». Famiglie e persone che prima potevano permettersi una vita dignitosa hanno perso il lavoro o ridotto drasticamente le entrate. «Ecco perché - prosegue Caucino - il nostro compito deve essere quello di analizzare e monitorare con molta attenzione questa situazione intervenendo, eventualmente, con misure che da un lato prevengano e contrastino l’illegalità, ma che dall’altro vengano incontro ai più fragili, a quelle famiglie che si sono trovate da un giorno all’altro in situazioni al limite della disperazione». «La Regione Piemonte - conclude l’assessore biellese della Lega - non lascerà indietro nessuno e sarà sempre a fianco dei più fragili, sostenendoli con tutti i mezzi che ha a disposizione».
E proprio per questo Caucino, ha siglato, nei giorni scorsi a Torino, un Protocollo d’intesa con Prefettura, Comune di Torino e Atc per la prevenzione e il contrasto alle occupazioni abusive degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Il protocollo prevede che gli Enti coinvolti, effettuino una costante ricognizione delle condizioni di disagio e insicurezza abitativa, coordinino le operazioni di censimento degli insediamenti a rischio, riducano il numero degli alloggi vuoti al fine di evitarne l’occupazione abusiva, programmino e coordinino le azioni di recupero degli alloggi occupati sine titulo e assicurino il coordinamento con i Servizi sociali del Comune di Torino per l’accompagnamento di nuclei in reale stato di necessità. Inoltre è prevista l’adozione di le procedure di assegnazione degli alloggi secondo la normativa regionale, definendo modalità stabili di collaborazione tra l’Atc del Piemonte Centrale, il Comune di Torino e le Forze dell’Ordine.
L’Atc, ricevuta una segnalazione di occupazione abusiva, provvederà a comunicarlo alla polizia municipale, che effettuerà subito l’accertamento. Se l’alloggio risulterà libero da persone, si procederà al recupero immediato dell’unità abitativa, chiedendo ad Atc l’intervento di un fabbro per metterla in sicurezza. Se l’alloggio risulterà invece occupato, scatterà la denuncia alla Procura e si procederà allo sgombero. Qualora però venga verificata la presenza di persone in condizioni di fragilità economico sociale, lo sgombero verrà rinviato e verranno informati tutti gli Enti preposti per valutare la possibilità di reperire temporaneamente soluzioni alternative.
«Pugno duro» con chi commette atti illeciti, quindi, ma anche massima attenzione alle fasce più deboli della popolazione con l’impegno e la volontà di individuare soluzioni che ne migliorino le condizioni, consentendo a tutti di condurre una vita dignitosa.

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