Lauretana, tempo di test per Acqua Vigezzo

Il primo test avviene in casa. “Acqua Vigezzo” nelle bottiglie in Pet sta facendo capolino nei punti di distribuzione, garantita in etichetta per qualità e controlli dal brand Lauretana. «Partiamo dal nostro territorio, il Biellese è una zona sulla quale puntiamo per il debutto» conferma l’amministratore delegato Giovanni Vietti. Da un anno esatto lo stabilimento di Graglia ha acquisito lo storico marchio di Malesco, nel Verbano. I 12 mesi trascorsi sono serviti a riqualificare l’impianto chiuso da anni.
«Doveva essere rimesso tutto in funzione e ora abbiamo installato due linee, una per la plastica e una per il vetro a rendere. La prima è partita in questi giorni ed è già in distribuzione attraverso i nostri grossisti, l’altra sarà attiva nelle prossime settimane».
L’acqua è ottima e leggera quasi quanto Lauretana che ha un residuo imbattibile in tutta Europa (14 milligrammi per litro). «Ogni fonte ha un suo gusto ben definito e Vigezzo si classifica come acqua minimamente mineralizzata con residuo fisso di soli 28 milligrammi per litro e una combinazione di sali minerali molto gradevole al palato. Ci accomuna poi la garanzia dell’Alto Piemonte. La sorgente è all’interno del Parco nazionale della Val Grande, il più esteso d’Italia. Stiamo parlando  di un prodotto di alta qualità».
L’investimento dall’acquisto del marchio alla distribuzione in negozio vale diversi milioni ma l’obiettivo dell’azienda biellese è stato anche quello di dare nuova vita a un’acqua eccellente e all’economia locale. A oggi sono 7 dipendenti assunti e l’organico è destinato a salire entro fine anno mentre sarà, per conseguenza, rilanciato anche l’indotto dalla manutenzione ai trasporti.
«Crediamo fermamente nel ruolo sociale della nostra azienda» conferma Vietti. «Nella valorizzazione del territorio piemontese. Con l’acquisizione di Fonte Vigezzo è nostra intenzione essere vicini e sostenere, come sempre, ambiente e comunità».
Intanto anche per Graglia ci sono progetti in corso.
È stata individuata una soluzione “non invasiva” che consentirà di avviare l’ampliamento del sito produttivo senza interferire con la produzione: l’area centrale dello stabilimento sarà coperta e permetterà di migliorare la logistica. “Dopo un periodo di aumenti vertiginosi e mancanza di materie prime, vetro in primis, stiamo tornando alla quasi normalità.
L’anidride carbonica che l’anno scorso ci aveva costretti a sospendere la produzione dell’acqua frizzante, non è più un problema. La reperibilità del vetro è regolare nonostante i prezzi siano rimasti invariati. Nel 2022 abbiamo superato i 50 milioni di fatturato e nel 2023 riteniamo di restare in linea con gli obiettivi» conclude Vietti.

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