Le celebrazioni del 4 novembre in Valle Elvo. Fotogallery

Le celebrazioni a Pollone (foto Franco Cerruti).

Viva la Pace, l’amicizia, il bene, stop alle guerre, all’ipocrisia, al sacrificio di tante, troppe persone, militati e civili. Questo il messaggio dei paesi della Valle Elvo, che nel week end hanno celebrato il 4 novembre, giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.Da Camburzano a Zimone, ogni comunità si è radunata nei pressi dei monumenti dedicati ai caduti, assistendo con commozione alla benedizione dei rispettivi parroci e alle tradizionali celebrazioni, dall’alzabandiera alla deposizione della corona, dopo i discorsi di amministratori comunali, autorità civili, militari e religiose.Il momento più emozionante è stato senza dubbio l’intervento degli studenti delle scuole, presenti in molte celebrazioni.Un particolare a Graglia, Pollone e Occhieppo Inferiore.Venerdì 3 novembre a Graglia in piazza Astrua più di 200 bandierine tricolori sventolate in segno di pace e in ricordo delle vittime di tutte le guerre.A tenerle in mano i bambini e ragazzi delle scuole di Valle.Gli alunni di quarta e quinta primaria hanno recitato poesie e raccontato la storia di Maria Bergamas, la mamma che ha scelto la bara di colui che diventò il Milite Ignoto. Insieme ai compagni della scuola secondaria di primo grado hanno poi cantato l’Inno di Mameli.I più grandi hanno ricordato i sentimenti provati al fronte dai soldati, unendo alla poesia del poeta-soldato Ungaretti, “San Martino del Carso”, le lettere scritte dagli stessi soldati, testimonianze che si trovano all’Archivio di Stato di Cecina, Livorno.Infine gli allievi della scuola secondaria di primo grado hanno intonato “Signore delle Cime”, canzone che commemora i soldati caduti e gli Alpini “andati avanti”.A Pollone ieri mattina gli studenti delle scuole medie inferiori avevano un adesivo sul petto, con il testo della poesia “Ho dipinto la pace”, composta da Talil Sorek durante la guerra dello Yom Kippur, un conflitto armato combattuto dal 6 al 25 ottobre 1973 in cui furono coinvolti Egitto, Siria e Israele.Il testo della poesia“Avevo una scatola di coloribrillanti, decisi e vivi.Avevo una scatola di colori,alcuni caldi, altri molto freddi.Non avevo il rossoper il sangue dei feriti.Non avevo il neroper il pianto degli orfani.Non avevo il biancoper le mani e il volto dei morti.Non avevo il gialloper le sabbie ardenti,ma avevo l’arancioper la gioia della vita,e il verde per i germogli e i nidi,e il celeste dei chiari cieli splendenti,e il rosa per i sogni e il riposo.Mi sono seduta e ho dipinto la pace”. Infine ieri pomeriggio a Occhieppo Inferiore l’amministrazione comunale ha scelto di ricordare anche il ventennale dell’attentato di Nassiriya, invitando per l’occasione Raimondo Rocchetti, autore e paroliere del brano “Eravamo in 19”, dedicato proprio alle vittime militari e civili italiane nell’attentato di Nassiriya.Al polivalente, dopo gli interventi del sindaco Monica Mosca, della dirigente scolastica Chiara Margherita Sperotto e delle autorità militare e civili, tra le quali il sindaco di Biella, Claudio Corradino, il coro dell’Istituto comprensivo Ernesto Schiaparelli di Occhieppo Inferiore e degli alunni delle classi terze medie ha cantato “Eravamo in 19”, diretto dalla docente Sandra Casaliggi.Presente anche un sottoufficiale di Torino della Brigata Taurinense e un trombettista per il picchetto d’onore.Il minimo comun denominatore di tutte le manifestazioni è stato il desiderio di trasmettere ai giovani i valori della Pace, della comprensione, per non commettere più gli errori che in passato, come nel presente, distraggono la vita di interi popoli.

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