
Le storie di 60 soldati morti
in guerra raccolte in un libro
L’autore è un giovane di 23 anni, Federico Avondo Bodino, che ha raccolto le loro vicende e le loro vite. Sabato a Brusnengo la presentazione
Federico Avondo Bodino, ventitreenne di Brusnengo, è uno studente di lettere che lavora in biblioteca a Gattinara, e che da sempre è appassionato di storia. Questa sua passione è diventata un libro, “I 60 risorti di Brusnengo”, 150 pagine che raccontano le storia, le vite, le gesta di 60 Brusnenghesi caduti in guerra dal periodo napoleonico al secondo conflitto mondiale. “I 60 risorti di Brusnengo” sarà presentato sabato 1° marzo, alle 16 nell’auditorium comunale di Brusnengo. «Sono un appassionato soprattutto di storia locale» spiega l’autore. «Circa cinque anni fa ho iniziato una ricerca sui caduti in guerra del paese, da Napoleone con la battaglia di Austerliz nel 1805, alla seconda guerra mondiale e alla successiva guerra civile in Italia. Ho cercato ovviamente su internet, e ho consultato l’archivio comunale, archivi di Stato e parrocchiali, contattato gli eredi, e sono andato a visitare i caduti nei vari cimiteri».
Federico Avondo Bodino è un amico del Gruppo Alpini Brusnengo Curino, che ha finanziato la stampa del libro. «Il materiale raccolto» continua Avondo Bodino «doveva essere raccontato in una serata, che però non sarebbe stata sufficiente per le tante storie. Quindi, parlando con gli Alpini Brusnengo e Curino, è nata l’idea del libro».
Tra le tante storie narrate dal libro quella di Hector John Polla. «Uno dei molti ragazzi nati negli Stati Uniti» dichiara Federico Avondo Bodino «da genitori brusnenghesi emigrati oltre oceano all’inizio del secolo scorso. Polla combatté e morì nelle Filippine contro i Giapponesi nella seconda guerra».
La presentazione di sabato 1° marzo è organizzata dagli Alpini Brusnengo Curino con la collaborazione con il Comune. «Un ragazzo così giovane» presenta l’evento il capo gruppo Raffaele Perini «che fa un lavoro così approfondito è l’emblema degli alpini e dei loro amici, dello spirito alpino e del un senso civico che attraversa questo periodo storico».
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