Le Terre del Monviso progetto pilota per le “Green communities”

Le Terre del Monviso, insieme all’Unione montana dell’Appennino Reggiano in Emilia-Romagna e al Parco regionale Sirente Velino in Abruzzo, saranno le prime zone d’Italia scelte dal Governo per lanciare il progetto sperimentale delle “Green communities”, ovvero comunità locali costituite da territori rurali e di montagna che intendano sfruttare in modo equilibrato tutte le risorse principali di cui dispongono, finanziato con 6 milioni di euro complessivi.
I tre progetti pilota sono stati annunciati dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini nel corso di una conferenza stampa a Roma a cui hanno partecipato i presidenti delle Regioni Piemonte Alberto Cirio e dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e il vice presidente dell’Abruzzo Emanuele Imprudente.
«Siamo grati al Governo e al ministro Gelmini di aver scelto il Piemonte - commentano Cirio e il vicepresidente e assessore alla Montagna Fabio Carosso - perché vengono premiate la nostra capacità di progettare e ottenere le risorse europee, ma anche le politiche di sviluppo sostenibile che stanno animando in ogni ambito le azioni della Regione. Questa scelta è il primo atto concreto di un percorso che è solo all’inizio e che ci permetterà, attraverso le Green communities e le nuove aree interne, di dare una risposta economica per il futuro delle nostre montagne. A settembre il Governo lancerà il bando nazionale su cui candideremo le altre aree piemontesi idonee a ottenere il riconoscimento, che in base ai criteri del Pnrr devono avere almeno l’80% dei Comuni montani».
«Attualmente quelle adatte in Piemonte, non ancora inserite in filoni di finanziamento dedicati, sono cinque: Pinerolese e Alto Canavese in provincia di Torino, Alta Val Tanaro nel Cuneese, Terre del Giarolo nell’Alessandrino e la Valsesia”, ricordano presidente e vicepresidente, che confidano di “poter avere il via libera a tre di queste aree, che si aggiungeranno a quella sperimentale delle Terre del Monivso. Le due restanti le candideremo come nuove aree interne, accanto alle quattro già confermate delle Valli di Lanzo, Valli dell’Ossola, Valle Bormida e Valli Maria e Grana. In questo modo daremo vita a una programmazione che coinvolge tutte le aree delle nostre vette alpine, nessuna esclusa. Perché, per una terra che si chiama Piemonte la centralità e il benessere della montagna sono elementi imprescindibili e fondamentali per ogni strategia che guarda al futuro».
Ai 135 milioni del Pnrr per le Green communities con la Legge di stabilità 2016 si affiancheranno altri 100 milioni per il 2022 e 200 milioni strutturali dal 2023, che il Governo ha già previsto per la montagna con l’ultima legge di bilancio.
«I tre progetti pilota rappresentano best practices a livello nazionale, fortemente rappresentative della volontà del Governo di valorizzare i territori montani e appartenenti alle aree interne che possano fungere da volano di sviluppo per l’intero Paese ha affermato il ministro Gelmini - Sia per questi che per i successivi 30 progetti verranno coinvolti Regioni, Province, Comuni, associazioni, cittadini e imprese. La collaborazione interistituzionale è il pilastro sul quale edificare l’impianto dell’intero investimento previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’intervento delle ‘Green Communities’ si inserisce nel più ampio quadro strategico e normativo che si sta delineando con il disegno di legge sulla montagna, recentemente approvato dal Consiglio dei ministri, che vede le montagne italiane protagoniste anche nel Pnrr».

Il progetto Terre del Monviso
Si prevede il coinvolgimento di un’area vasta comprensiva del 75% di Comuni montani e caratterizzata dalla presenza di aree protette.
Tra le principali attività ci sono: la creazione di un progetto di housing sociale, coniugando la natura turistica della montagna con un nuovo approccio di abitabilità permanente ovvero destagionalizzata; la riqualificazione edilizio-energetica di edifici pubblici; l’implementazione di una comunità energetica locale pubblico-privata e lo sviluppo di turismo sostenibile che coinvolga tutti i territori rurali della community.
Il progetto si è classificato tra i primi in Italia per la completezza della proposta, con riferimento in particolare:
-all’ambito territoriale considerato (29 Comuni ricompresi nell’ambito territoriale integrato di Saluzzo, con superficie di 903 kmq di cui 675 ricompresi in Comuni montani);
⁃ la presenza di risorse ambientali qualificanti (il Monviso e l’asta del fiume Po);
⁃ la presenza di una rete ecologica locale costituita da un parco naturale, 8 riserve naturali, 7 Zone speciali di conservazione e un Sito di interesse comunitario;
⁃ la presenza della prima riserva trasfrontaliera italiana MaB Monviso, in cui sono attivati laboratori collettivi nei quali attuare politiche di sostenibilità;
⁃ la presenza di forme di aggregazione consolidata: 2 Unioni montane (Val Varaita e Alta Valle Monviso), un GAL (Tradizione delle terre Occitane), un contratto di fiume (Alto Po), il consorzio BIM del Po;
⁃ un approccio integrato alla progettazione (Monviso Smart e Green Community, una Montagna di futuro, distretto del commercio);
⁃ la presenza di sistemi di impresa (contratto di rete del Polo del Legno del Monviso);
⁃ esperienze progettuali trasfrontaliere (Pit Monviso L’uomo e le Territoire, Piter Terres Monviso).
Accanto a tutto questo, un ruolo determinante è stato giocato anche dalla presenza di un piano strategico sostenibile, promosso dai Comuni durante il giro di incontri che la Regione Piemonte ha lanciato lo scorso anno per raccogliere le progettualità e priorità dei diversi territori durante la stesura del Documento Strategico Unitario, ovvero il provvedimento per definire e pianificare l’uso delle risorse ingenti che, attraverso il Pnrr e i fondi strutturali della programmazione 2021-2027, arriveranno dall’Europa nei prossimi anni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA