Lettera aperta dei docenti del Quintino Sella alle istituzioni

È un grido d'emergenza quello degli insegnanti dell'Istituto Quintino Sella. Ecco il testo del documento.
«Da qualche giorno abbiamo appreso che la nostra scuola (l’edificio in via Addis Abeba) sarà interessata da importanti lavori strutturali e non sarà agibile almeno fino a gennaio. Ad oggi, le aule che ci sono state assegnate, pronte per l’inizio dell’anno scolastico, sono 21: si tratta di spazi presenti a Città Studi, in parte nella palazzina universitaria, in parte nell’ITIS Quintino Sella, in parte messi a disposizione dall’Ufficio scolastico territoriale. Intorno alla metà di ottobre dovrebbero essere pronte altre 15 aule, messe a disposizione dal Comune nella ludoteca del Villaggio Lamarmora. La nostra scuola, però, ha 49 classi. Che ne sarà, quindi, all’inizio dell’anno scolastico, di 28 classi, ossia di circa 650 studenti? E in ogni caso, da metà ottobre in poi, di 13 classi, ossia di circa 300 studenti? Sono attivi tavoli istituzionali alla ricerca di aule sostitutive, ma l’inizio dell’anno scolastico è alle porte e una delle ipotesi che è emersa è quella di utilizzare di nuovo la didattica a distanza.
Questa, secondo i docenti del Liceo Sella, e in accordo con il preside, non è una vera soluzione. La didattica a distanza, che abbiamo sperimentato quotidianamente per un anno e mezzo, ha mostrato i suoi limiti: non raggiunge davvero tutti, non è sempre efficace, ha controindicazioni rilevanti che si ripercuotono sulla salute degli studenti e degli insegnanti.
Quella di un edificio scolastico totalmente inagibile per mesi è un’emergenza assoluta, e come tale va trattata: con molto lavoro, molta collaborazione, molta determinazione. Noi siamo disposti a mettercela tutta. Ci aspettiamo che anche le istituzioni facciano la loro parte, praticando tutte le strade possibili che nelle emergenze devono essere praticate, tutte quelle che possano permettere a studenti e docenti di tornare a “fare scuola”, in modo idoneo, sicuro, efficace».

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