L’ex Fila a Coggiola venduta a imprenditori milanesi

A Coggiola non si parla d’altro, ma sottovoce perché la scaramanzia non è mai troppa: tutta la proprietà Botto Fila, due edifici industriali (uno sul lato di Portula), alloggi, terreni e appezzamenti sarebbero stati acquistati da imprenditori milanesi. Marito e moglie, con una bambina, già alla ricerca, così dice il tam tam dei bene informati, di un alloggio ammobiliato a Coggiola, per due o tre mesi, il tempo di cercare nel frattempo una bella casa definitiva. La ex Botto Fila, dopo la vendita, potrebbe diventare un mega centro di packaging, ovvero di produzione di pacchi da imballaggio, tipo scatole per gioielli (come si mormora in prima battuta) o più in generale di scatole per ogni prodotto e spedizione. La coppia milanese sta cercando dall’estate scorsa un posto adatto all’ampliamento della propria attività. Escluso il Milanese per i costi folli al metro quadrato, la Valsessera è sembrata la zona più ridente e adatta allo scopo. Il sindaco Paolo Setti non è contentissimo di parlarne, ma si arrende all’evidenza di una “voce” che ormai non può più essere controllata. Racconta: «Premesso che non c’è ancora l’ufficialità di nessun atto di acquisto, è pur vero che trattative sono in corso fin dal giugno scorso. So che i due imprenditori hanno visitato capannoni in tutta la Valsessera e nella Valle di Mosso, e parrebbe, il condizionale è d’obbligo, che alla fine la scelta sia ricaduta su Coggiola. inutile sottolineare che si realizzerebbe un obiettivo che ho inseguito a lungo, anche prima di essere eletto sindaco». La Botto Fila è chiusa dal 2008. In questi 15 anni più volte si è arrivati a un soffio dalla vendita dell’enorme proprietà messa all’asta dal Tribunale di Biella. Solo a Coggiola l’edificio industriale è di circa 12mila metri quadrati. Altrettati ce ne sono al di del Sessera, in frazione Granero di Portula, cui vanno aggiunti molti appartamenti e terreni.
«Per questo motivo» insiste il sindaco Setti «avrei preferito parlarne a cose fatte. L’atto è in via di esecuzione, ma a oggi, per quanto ne so, manca la firma definitiva. E negli anni ho imparato a essere prudente perché se la vendita per qualsiasi motivo saltasse sarebbe una delusione troppo grande per tutta la nostra comunità».
I commenti entusiasti su Fb confermano che le aspettative dei coggiolesi sono alte. Intanto l’edificio che si affaccia sul ponte sarebbe riportato al suo antico splendore, pronto a raccontare la storia di un’ antica tradizione manufatturiera, ma soprattutto su Fb si parla di nuovi posti di lavoro.
«A breve trenta nuovi posti di lavoro» scrive il più ottimista sulla pagina di Coggiola.
Ma anche se non saranno trenta, di certo la vendita della proprietà potrebbe “movimentare” la vallata e dare impulso anche all’indotto. Il vice sindaco Laura Speranza ci conta: «Il sindaco ha ragione ad essere cauto, ma i segnali sono positivi. Spero di poter festeggiare con tutti i miei concittadini a breve. Un regalo di inizio anno di quelli che non si scordano più».
DONATA BELOSSI

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