L'onorevole Patelli, dopo le minacce di morte ricevute: «Mi spingono soltanto ad andare avanti con maggior impegno»



Dopo le minacce di morte ricevute dalla parlamentare della Lega Cristina Patelli, attraverso un messaggio inviato con Messenger, sono molte nella giornata di oggi le parole di solidarietà giunge all'onorevole biellese. La Patelli stessa poco fa ha diramato una nota dove dice che «le minacce di morte ricevute mi spingono soltanto ad andare avanti con maggior impegno». E ancora: «Dopo gli insulti, gli articoli diffamatori e canzonatori ecco che arrivano, puntuali, anche le minacce di morte. Nulla di particolarmente grave visto che le minacce arrivano da chi, evidentemente, ha qualche serio problema mentale e si sente un leone dietro la tastiera di un computer. Certo non fa piacere leggere “se succede qualcosa per responsabilità della Lega io ucciderò te”, non fa piacere soprattutto per la mia famiglia, ma appare chiaro che il mio impegno politico e quello della Lega danno fastidio e disturbano i sonni di chi disturbato lo è veramente. Questo atteggiamento intimidatorio sortisce l’esatto effetto contrario di quello che forse, la mente di questa persona, voleva ottenere. Tutto ciò, infatti, non può che spingermi ad andare avanti nella mia azione politica con ancora maggiore impegno e convinzione. Ci vuole ben altro per intimorirmi. Per il resto ho già presentato denuncia presso gli uffici della Polizia postale di Biella, che ringrazio, e che svolgeranno le loro indagini».




Anche dai parlamentari piemontesi della Lega e dal capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari è arrivata solidarietà alla collega Patelli: «Esprimiamo piena solidarietà e vicinanza alla collega Cristina Patelli, bersaglio di minacce vili. L’odio riversato sui social da certi idioti merita piena condanna da parte di tutti gli schieramenti politici perché non minaccia solo il singolo, ma l’intera democrazia. Siamo certi che le forze dell’ordine sapranno risalire all’autore del reato. Non saranno minacce e messaggi anonimi a fermare l’impegno di Cristina e di nessuno di noi».




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