L’ultimo sorriso di Gregorio. Lo studente dell’Itis stroncato da un’emorragia in Danimarca

Un grave lutto ha colpito il Biellese. Alle 13 di ieri, lunedì 19 novembre, è mancato Gregorio Messin, 17 anni, residente a  Ronco Biellese, studente dell’Itis Quintino Sella. Dieci giorni fa il malore: si trovava in Danimarca, in una cittadina vicino a Copenaghen per un soggiorno studio, di cui era entusiasta, quando improvvisamente si è sentito male e ha cominciato a lamentare forti mal di testa.

Prontamente è stato soccorso dai genitori della famiglia di cui era ospite, lui medico, lei infermiera, ed è stato ricoverato, in seguito, in un ospedale della capitale. Per una settimana ha lottato tra la vita e la morte. Ieri la tragica notizia.

Ad ucciderlo sarebbe stata un’emorragia cerebrale. Nell’arco di questi giorni Gregorio ha subito tre interventi per cercare di diminuire la pressione emorragica, purtroppo senza risultati.

Giovanissimo studente, nella sua vita aveva già incontrato molte difficoltà, fin dalla più tenera età: a 10 mesi era stato colpito dalla leucemia, a tre anni un linfoma di Non Hodgkin. Nonostante questo non si era mai arreso, e ciò grazie anche alla sua numerosa famiglia, specialmente i 4 fratelli: Cristiano e Letizia, fratelli gemelli, Sebastiano e la piccola Margherita.

Frequentava il quarto anno del liceo biologico a Biella ed era uno sportivo: aveva partecipato al Circuito Città di Biella, a diverse gare di atletica, anche di resistenza. Era inoltre un grande appassionato di basket. Amava molto la montagna e per questo l’anno scorso aveva partecipato al progetto “Amare la Montagna”, organizzato in collaborazione con Itis e le associazioni Cai di Biella (Club alpino italiano) e Panathlon. Come tutta la sua famiglia faceva parte degli scout, dove aveva scoperto la gioia di fare tante attività all’aria aperta in compagnia di molti amici.

Sulla pagina Facebook dell’istituto dove Gregorio studiava ieri è comparso questo post: «Noi come scuola siamo rimasti molto colpiti. I suoi compagni si riuniscono per ricordarlo e domani (oggi per chi legge) ci sarà una cerimonia».

«È un segno evidente di come, sebbene fosse arrivato lì da poco, si fosse fatto ben volere fin da subito da tutti» dice la zia materna Gabriella Di Lanzo.

«Il Consolato e l’associazione che ha organizzato lo scambio hanno offerto massima disponibilità e sostegno alla famiglia. I genitori, volati immediatamente in Danimarca, torneranno in Italia domani, mentre ancora non si sa la data del rientro della salma» aggiunge ancora la zia.

Il sindaco di Ronco, Carla Moglia, conosceva bene Gregorio e la sua famiglia: «Non ci aspettavamo che finisse così, pensavamo che l’intervento fosse andato bene e che si sarebbe risvegliato. Quello che è successo è profondamente ingiusto».

Ieri sera, alle 21, la chiesa parrocchiale di Ronco non è stata in grado di contenere i tanti che hanno voluto riunirsi per pregare per il diciassettenne. La veglia di preghiera era stata organizzata inizialmente per sostenere con le intenzioni la lotta di Gregorio per vincere anche questa sua ultima battaglia contro la malattia. Dire che lui fosse buono, gentile e generoso, a detta di chi lo conosceva, non è retorica, ma un ritratto fedele di un ragazzo, di un combattente, che affrontava con tenacia la vita e le difficoltà che gli si paravano davanti.

La sua famiglia era molto conosciuta in paese: la mamma è responsabile della biblioteca, il papà è presidente dell’associazione genitori, come dichiara il sindaco. Il dolore che la scomparsa di Gregorio ha procurato è indescrivibile: vedere un’altra vita spezzata troppo presto è una tragedia così atroce che non lascia spazio alle parole. Amici, compagni di scuola, insegnanti, scout e “il Biellese” si stringono attorno alla famiglia, distrutta dall’accaduto. Le date della corona e del funerale non sono state ancora rese note.

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