Mercato del lusso tra incertezze globali e nuove aree di crescita

Uno studio Altagamma e Bain Dopo un fine 2024 chiuso in positivo, ora la previsione di un calo che nel 2025 si potrebbe assestare tra il -2 e il -5 %

Il salone si apre oggi con la consapevolezza che è il momento di mettere in campo tutte le energie per superare un momento storico non facile per il mercato del lusso. Le aziende sono ben consapevoli degli ultimi dati relativi al primo trimestre 2025. Dopo un ultimo quater 2024 che aveva chiuso in positivo, la prima parte del nuovo anno si è aperta con segnali di flessione e con la previsione di un calo che si attesterà tra il -2 e il -5 per cento. La stima è degli analisti che hanno lavorato al report “Luxury Goods Worldwide Market Study – Spring Update” di Altagamma e Bain. Secondo lo studio si profilerebbero però altri due possibili scenari: si potrebbe tornare a crescere (fino al +2 per cento) se migliorerà la fiducia dei consumatori migliora; ultima ipotesi, la peggiore, prevederebbe un’ulteriore forte contrazione (al -9 per cento) se si dovesse verificare un peggioramento finanziario globale o geopolitico. Evidentemente sarà l’evoluzione della crisi globale a dettare le regole e i tempi. Spiega Matteo Lunelli, presidente di Altagamma: «Ci sono tanti brand che soffrono ma altrettanti che continuano a crescere. Stiamo assistendo ad una naturale dispersione della capacità di performance dei nomi del lusso ma c’è una notizia positiva: esistono 300 milioni di nuovi potenziali consumatori del lusso che inietteranno positività nel mercato nei prossimi cinque anni».

Interessante il commento di Claudia D’Arpizio e Federica Levato, senior partner di Bain: «Per la prima volta dal post-crisi del 2008 il comparto dei personal luxury goods mostra un segno meno. Le guerre a livello mondiale, la pressione dei prezzi, il “liberation day” di Trump e molti altri fattori hanno messo in dubbio la fiducia dei consumatori, che razionalmente ora risparmiano anziché investire in beni di lusso. Che sono simboli, memorie, status, e dunque un indicatore del sentimento dei consumatori e dunque anche dell’andamento dell’economia».

Il report, analizzando i mercati globali, evidenzia poi che gli Stati Uniti rimangono una delle aree più rilevanti, ma stanno affrontando una contrazione dei consumi causata da incertezze politiche, volatilità finanziaria l’inflazione. Anche in Cina, un tempo motore trainante della crescita, il clima economico appare più cauto. In Europa e in Giappone si osserva una diminuzione del turismo di fascia alta, tradizionalmente importante per le vendite nei grandi centri urbani. Mentre i mercati maturi registrano un rallentamento, nuove aree geografiche stanno acquisendo importanza strategica. Il Medio Oriente, guidato da Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita, si sta affermando come un hub internazionale del lusso. Anche l’America Latina e il Sud-est asiatico (in particolare Singapore, Indonesia e Vietnam) mostrano segnali di crescita robusta, sostenuti dall’emergere di classi medie più ampie e da consumatori locali sempre più informati e ambiziosi.

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