Mucrone Local si presenta con un progetto per l’Anticima

Una folla a Città Studi per l’incontro organizzato dall’associazione amica della conca di Oropa. L’idea: un bivacco con telescopio al posto della vecchia stazione della funivia

È un’idea ambiziosa per la stazione di arrivo dell’Anticima, quel che resta di una funivia dismessa dal lontanissimo 1982, la novità più rilevante che Mucrone Local ha presentato in un incontro pubblico martedì a Città Studi, così partecipato da costringere gli ultimi arrivati tra gli spettatori a seguire in piedi la descrizione dei progetti. A svelarli, mescolando quelli già realizzati e le idee per il domani, è stato Marco Bardelle, presidente del gruppo che si è strutturato come associazione (quota per tesserarsi: 50 euro). Ammonta a 114mila euro il totale del lavoro già messo a disposizione della conca di Oropa, 48mila dei quali raccolti per finanziare il restauro della cestovia. Oggi che è tutto fermo, il primo appello è a rimboccarsi le maniche a tutti i livelli per cominciare a rimettere in sesto quello che c’è già: «Pensare a funivie nuove non ha senso» ha detto Bardelle (applaudito) «se non si riesce a far funzionare quello che c’è già». Il pensiero è all’idea balenata quest’estate di un impianto di risalita tra Baltigati e Bielmonte, che sembrava avere anche il sostegno della Regione.

Ma, tra rimettere in sesto sentieri e ferrate, pensare a percorsi per le mountain bike, restaurare i rifugi, il piano più rilevante nella mente di Mucrone Local è per l’Anticima: per immaginare di riusare la stazione dismessa oltre quota 2mila metri che oggi appare da lontano come un blocco di cemento diroccato, è stata coinvolta una società specializzata di Ivrea, la Sertec Engineering. L’idea è di demolire parte dell’edificio per trasformarlo in un bivacco con terrazza panoramica e con un telescopio sul tetto per le osservazioni astronomiche. «Demolirlo avrebbe poco meno del costo di ristrutturarlo e riusarlo» ha detto Lorenzo Vignono, capo della squadra di progettisti che annoverava anche i biellesi Marco Di Perna e Martina Tasca. «Ma si perderebbe un pezzo di storia del luogo, anziché rigenerarlo dando opportunità di lavoro e di turismo». Il complesso di iniziative per la conca, secondo Bardelle, «porterebbe a 51 posti di lavoro rispetto agli attuali 13. Quanti progetti possono fare altrettanto?». Del direttivo dell’associazione fanno parte, tra gli altri anche Dino Masso, socio di Bardelle alla Tintoria Finissaggio 2000 di Masserano, il presidente e il vice del Gruppo giovani dell’Unione industriale Stefano Sanna e Luca Murta.

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