Mussolini resta cittadino onorario di Biella

La maggioranza del consiglio comunale boccia la mozione (con l’astensione della Lega) ideata dal comitato M come Matteotti

«Sappiamo già come andrà a finire» aveva predetto Andrea Basso (Pd) all’inizio del suo intervento. Non si è sbagliato: la maggioranza quasi compatta (le due consigliere della Lega si sono astenute) ha bocciato con 17 no la mozione che chiedeva al sindaco di Biella e alla giunta di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Lo ha fatto dopo una lunga discussione che è diventata a tratti un muro contro muro con scambi di accuse ma anche con una dichiarazione manifesta da parte più o meno di tutti i presenti (tra i portavoce, nel centrodestra, il civico Dino Gentile e Alessandra Guarini di Fratelli d’Italia), di essere antifascisti.

La proposta era figlia di un’iniziativa del comitato M come Matteotti e forte di una petizione che ha superato le 700 firme. A opporsi, le parole di molti hanno rivendicato la volontà di non cancellare la storia («Di fronte a provvedimenti di cent’anni fa» ha detto ancora Gentile «mi fermo e lo rispetto») o, come ha sottolineato il sindaco Marzio Olivero, il ricordo del fatto che nell’immediato dopoguerra nemmeno gli antifascisti che avevano fatto la Resistenza avevano sentito il bisogno di revocare di quell’onorificenza «perché la loro posizione aveva un profilo intellettuale diverso». Più dura la consigliera Guarini che ha accusato il centrosinistra di aver presentato una mozione «al solo fine di farci calare la maschera. Siamo stanchi di questi artefatti: revocare la cittadinanza nulla aggiunge alla condivisione dei valori della Costituzione che è patrimonio di tutti».

Altrettanto dura è stata la posizione di chi ha presentato e difeso la mozione. «Revocare questa onorificenza» ha detto la capogruppo del Pd Fulvia Zago «non è un gesto contro qualcuno oggi, ma un’affermazione forte e chiara dei nostri valori, un atto di coerenza storica e di dignità». Andrea Basso, sempre del Pd: «Leggo che il fascismo ha fatto anche cose buone. Quindi dobbiamo dimenticare le leggi razziali perché abbiamo una stazione, costruita allora, anche se non abbiamo i treni?». Marta Bruschi (Biella c’è): «Non sarebbe più semplice un gesto concreto e rimuovere un simbolo di ciò che è antidemocratico?». Più sfumata, ma diretta, la posizione dei centristi civici che si sono anche appellati al dialogo, così come Barbara Greggio a nome della Lega. «Se nessuno è più antifascista» ha detto Teresa Barresi (CostruiAmo Biella) annunciando il suo sì alla mozione «scopro che il mio unico concittadino fascista è proprio Benito Mussolini. La dignità della nostra città richiede un gesto chiaro».

Nulla è cambiato anche per la seconda mozione proposta da M come Matteotti, quella legata al conferimento della cittadinanza onoraria a Giacomo Matteotti, il parlamentare che fu ucciso dai fascisti, e Iside Viana, la dissidente candelese che morì in carcere. Dopo un dibattito assai più breve, è stata respinta, questa volta con i voti contrari anche delle due consigliere leghiste.

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