Occhieppo Inferiore, l'ultimo saluto a Pierquinto Schiapparelli, il maggiordomo dell'avvocato Agnelli

È morto venerdì scorso a 77 anni Pierquinto Schiapparelli, originario di Occhieppo Inferiore, paese dove ieri alle 15 è stato celebrato il suo funerale nella chiesa parrocchiale. Negli anni '60 e '70 fu maggiordomo personale di Gianni Agnelli, scelto personalmente dall'avvocato per le sue qualità umane, dopo una scrupolosa selezione fatta tra decine di candidati.
Schiapparelli era un uomo d'altri tempi, che per via dell'altezza (2 metri) difficilmente passava inosservato, ma che ha fatto di tutto per rimanere lontano dalle luci dei riflettori: come quando rifiutò la proposta di un noto scrittore, che voleva pubblicare un libro per raccontare gli aneddoti della sua vita e dei personaggi conosciuti.
La sua più grande passione, oltre alla famiglia, era l'arte, amore ereditato dal padre Bartolomeo, che si trasformò in lavoro negli anni '80: da autodidatta infatti divenne uno dei massimi esperti italiani di pittura antica fino al 19esimo secolo.
Il figlio Romeo, noto architetto biellese, lo ricorda così: «Papà è stato senza dubbio l'artista di famiglia, un vero e proprio "Creativo". È l'uomo dal quale figli e nipoti hanno tratto ispirazione, un esempio per tutti, non solo per la sua cultura ma soprattutto per la generosità d'animo e l'umiltà. Era un gentiluomo, un "gigante buono" che per via della sua stazza da giovane gli amici chiamavano scherzosamente King Kong».
Gli studi fatti nel periodo delle scuole superiori lo favorirono nelle prime esperienze lavorative: «Frequentò una delle prime scuole alberghiere specializzate a Genova» aggiunge il figlio «un istituto di fama internazionale che gli permise di ottenere il titolo di "direttore di casa". Così, dopo aver collaborato all'inaugurazione di prestigiosi Grand Hotel italiani ed europei, ebbe accesso alla selezione con la quale l'avvocato Agnelli scelse il proprio maggiordomo personale. Per quasi due decenni frequentò alcuni dei personaggi più famosi del Mondo ed ebbe moltissime richieste per dirigere eventi organizzati da persone di fama internazionale. Questo successo in ambito lavorativo non cambiò mai il suo atteggiamento nei confronti della vita e delle persone».
Il desiderio di costruirsi una famiglia portò Pierquinto Schiapparelli ad abbandonare il suo primo lavoro: «Negli anni '80 la famiglia Agnelli era proprietaria della Cinzano (nota azienda produttrice dEl liquore Vermut, ndr) e decise di affidare a mio padre il ruolo di ispettore generale».
Anno dopo anno però, nell'uomo crebbe il desiderio di avvicinarsi alla famiglia e al paese d'origine.
«Fu allora che papà decise di dedicarsi a tempo pieno all'arte pittorica» conclude il figlio «una passione che ereditò dal padre Bartolomeo, violinista dell'orchestra RAI e uno dei primi jazzisti italiani, negli anni in cui suonò anche con Fred Buscaglione. Diede un contributo con il ruolo di consulente per l'apertura di noti locali e alberghi e, sempre negli anni '80 e '90, fu consulente per gallerie d'artee case d'aste. Un amore che ha trasmesso anche a me e ai miei tre figli, due dei quali hanno frequentato l'accademia Albertina di Torino».
Alla fine degli anni '90 Pierquinto e il figlio Romeo inaugurarono la galleria "Schiapparelli arte" in via Italia, vicino alla chiesa della Santissima Trinità, luogo frequentato da alcuni dei massimi esperti d'arte italiani e internazionali.
Pierquinto Schiapparelli lascia la moglie Mirella e i figli Romeo con Paola, Antonella con Alberto, i nipoti Francesco V, Edoardo, Maria Clotilde e Maria Vittoria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA