Padre Pino Puglisi “U Parrinu” rivive in uno spettacolo

L’associazione NOmafiebiella ricorda così la sua nobile figura a 30 anni dall’omicidio per mano mafiosa, accaduto a Palermo

In occasione del trentennale dell’uccisione di padre Pino Puglisi avvenuta il 15 settembre del 1993 l’associazione NOmafiebiella, in collaborazione con l’Unità Pastorale di Occhieppo, con la Parrocchia di Pollone e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella presenta il monologo teatrale “U Parrinu” curato dall’attore teatrale Christian Di Domenico.

Lo spettacolo si terrà nella palestra dell’oratorio di Occhieppo Superiore venerdì alle 20.45, l’ingresso è libero.

Commenta Di Domenico: «Oggi sento il bisogno di raccontare la sua storia, attraverso uno spettacolo teatrale in forma di monologo, perché credo che possa aiutare le nuove generazioni a recepire quei valori in cui ogni sua azione compiuta era portatrice: fede, coraggio, generosità, altruismo, umiltà e soprattutto capacità di perdonare».

Spiega ancora l’attore: «Mi capita spesso di rimanere stupito quando mi dicono che i grandi uomini andavano in un posto da mortali come il mare, da corpi di peccatori buttati al sole. D’estate magari, in Sicilia, dentro quel caldo d’inferno. È che uno non se l’immagina proprio. Ma il futuro Parrinu di Brancaccio, a Palermo, assassinato dalla mafia nel settembre ‘93 davanti a casa con un colpo di pistola alla nuca, al mare ci andava eccome. Perché era “nu parrinu” strano. Anticonformista, che metteva i calzoni. E ci andava con i ragazzini delle periferie perché, almeno una volta, giocassero lontano dalle strade.

Ecco, la storia di Christian inizia proprio al mare, su una scogliera, precisamente. La mia storia con Padre Pino Puglisi ucciso dalla mafia è una storia semplice, la narrazione di un attore che si snoda tra fatti di cronaca, politica e lotta sin da quella prima giornata di mare coi bambini “du parrinu strano coi calzoni”».

Dice ancora Christian Di Domenico: «Ho avuto il privilegio di presentare il mio spettacolo in anteprima il 22 maggio 2013, a Palermo, sull’altare della Chiesa di San Gaetano nel quartiere Brancaccio; su quello stesso altare su cui don Pino ha officiato messa negli ultimi tre anni della sua vita. Il 25 maggio 2013, al Foro Italico di Palermo, si è celebrata la Beatificazione di Padre Pino Puglisi. Da quel giorno, con un incredibile e inaspettato passaparola, sto portando il mio racconto ovunque mi venga richiesto: chiese, scuole, circoli, teatri, piazze. Da tempo che sentivo l’urgenza di rendere onore alla memoria di don Pino, utilizzando gli strumenti della mia professione. L’occasione della beatificazione è stata la molla che mi ha fatto muovere il primo passo. Ho conosciuto don Pino grazie a mia madre, che è siciliana, e che l’ha avuto come guida spirituale, confessore, insegnante di religione e, infine, amico, fin dai tempi del collegio. È stato lui a sposare i miei genitori. Quando aveva qualche giorno libero, veniva a trascorrerlo con la mia famiglia. Era strano avere un prete in casa. Con lui si dicevano le preghiere a tavola e certe cose, in sua presenza, era difficile anche solo pensarle. “Quelli che pensano troppo prima di muovere un passo, trascorrono la vita su un piede solo”, questa è una delle celebri frasi di padre Pino Puglisi che mi è servita da monito. Così ho preso la decisione di lasciare tutte le occupazioni precedenti per dedicarmi completamente a questo progetto, avendo, come unico supporto, l’affetto e l’aiuto dei miei familiari e poi di tutti coloro che, avendo visto lo spettacolo, hanno avuto la bontà di consigliarlo».

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